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CANTONEA JazzAscona nel nome di Fats

27.06.18 - 06:00
Uno straordinario tributo a Fats Domino, quello portato sul palco a JazzAscona dal pianista e cantante americano Mitch Woods e dal batterista ticinese Rocco Lombardi
Foto JazzAscona
A JazzAscona nel nome di Fats
Uno straordinario tributo a Fats Domino, quello portato sul palco a JazzAscona dal pianista e cantante americano Mitch Woods e dal batterista ticinese Rocco Lombardi

di Marco Sestito

ASCONA - Nell’ambito della rassegna asconese avremo modo di vederli all’opera ancora cinque volte: oggi, domani e sabato sullo Stage Seven alle 22.45 (e non alle 23.45, come riportato nel programma), venerdì alle 12 al Ristorante Piazzetta e, infine, domenica alle 18.30 al Ristorante Bucadiciannove.

Una vita per la musica, per il pianoforte, per il jump blues, per il jazz, per il boogie woogie, quella di Woods. “On the road” da quasi quattro decenni, ad accompagnarlo ad Ascona troviamo uno dei musicisti ticinesi più quotati: un batterista eclettico come pochi altri, Lombardi, capace di adattarsi, in un baleno, a qualsiasi stile, a qualsiasi contesto sonoro.

Un tributo a Fats Domino che sul lago ad Ascona, poco prima delle 23, prende vita già da qualche giorno: brani come “I’m Ready”, “Walking To New Orleans” oppure “I’m Gonna Be a Wheel Someday” rivivono. Rivivono con rispetto e devozione.

Mr. Woods, ricorda la prima volta che ebbe modo di ascoltare un brano di Fats Domino?

«Sì, devo dire di sì, anche se da quegli istanti è passato davvero tanto tempo. Ero molto giovane e su un disco trovai “I Hear You Knockin’”: Fats mi folgorò. Poi, nel 1981, a New Orleans, lo vidi per la prima volta in concerto».

Lo incontrò anche?

«Sì, diverse volte...».

Che tipo era?

«Era molto timido e molto gentile. Una bella persona. Ricordo in particolare quando andai a trovarlo a casa: parlammo per un po’ e poi incominciò le prove, a cui, tra l’altro, potei assistere...».

Nel 2008 ha pubblicato “Big Easy Boogie” (cd/dvd, Club 88 Records), un album che ha registrato con la band di Fats Domino. Che vuole dirmi al riguardo?

«In quel periodo scrissi una serie di brani, in quello che potrei definire l’old Fats Domino Style. New Orleans all’epoca era la mia seconda casa, e spesso in giro incontravo i suoi musicisti. Musicisti attraverso i quali conobbi anche Dave Bartholomew - (co)autore e produttore di numerosi successi di Fats - che poi produsse anche il mio album… A livello musicale, fu probabilmente la migliore esperienza della mia vita…».

In settembre è uscito il suo ultimo disco, “Friends Along The Way” (Entertainment One): un album in cui troviamo numerosi ospiti, tra i quali figurano Van Morrison, Charlie Musselwhite e Taj Mahal.  

«Era un po’ di tempo che pensavo a un altro album di duetti. Alla fine, coinvolgendo coloro che ho incontrato e conosciuto in tutti questi anni “on the road”, l’ho portato a termine. Ne vado molto fiero. Sono tutte nuove registrazioni, con l’eccezione, chiaramente, di “Chicago Express” e “Never Get Out Of This Blues Alive” - incise, rispettivamente, con James Cotton e John Lee Hooker - che ho recuperato dal mio album del 1996, “Keeper Of The Flame” (Viceroy Music)».

Sta già lavorando a una nuova produzione?

«A dire il vero sono due. Poche settimane fa ho preso parte al New Orleans & Heritage Festival: le registrazioni confluiranno in un live album in uscita, presumo, attorno a Natale. Oltre a questo, pubblicherò “Friends Along The Way Volume 2”: raccoglierà pezzi registrati durante le session del primo volume - tuttora con John Hammond, Kenny Neal e Marcia Ball, ad esempio – e rimasti fuori dalla tracklist».

 

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