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29.11.18 - 14:57
Che cosa sono, come vanno utilizzati e come sceglierli
Integratori Alimentari

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Che cosa sono, come vanno utilizzati e come sceglierli

Parte prima: le Vitamine, le proteine e gli amminoacidi

Nel tentativo di migliorare le prestazioni sportive molti atleti si affidano ai prodotti “naturali “ e agli integratori alimentari. A differenza dei farmaci usati in terapia, gli integratori alimentari non hanno realmente bisogno di solide prove scientifiche e cliniche circa la loro efficacia per ottenere il permesso di essere venduti al pubblico. Essi infatti non vengono sottoposti a valutazioni scientifiche indipendenti come i prodotti medicinali.
Le aziende pertanto possono anche fare dichiarazioni esagerate a riguardo della proprietà ergogeniche dei loro prodotti. È un idea ampiamente condivisa dagli atleti quella secondo cui questi integratori possono migliorare le prestazioni attraverso un ripristino delle riserve naturali dell’organismo o attraverso modificazioni dei processi coinvolti nel controllo del peso e della produzione di energia.

 

Gli integratori alimentari comprendono le VITAMINE , i MINERALI , i CARBOIDRATI, le PROTEINE e alcuni estratti di ORIGINE VEGETALE.

È opinione comune che i prodotti “naturali” siano, per definizione, privi di effetti tossici. Purtroppo questa è un’illusione, in particolare se si pensa che ai primi tempi della scienza farmacologica tutti i farmaci erano di derivazione animale o vegetale e che molti di questi derivati erano tra le sostanze chimiche più tossiche che si conoscano per l’uomo.

In effetti , alcuni di questi integratori alimentari sono potenzialmente dannosi. Molti di questi prodotti vengono pubblicizzati per le loro proprietà ergogeniche (viene definito aiuto ergogenico ogni fattore esterno in grado di determinare un miglioramento delle performance fisiche ).

Le dichiarazioni solo raramente sono avvalorate da dati scientifici attendibili pubblicati su riviste internazionali o recensite su Pubmed.

Sono successi in passato alcuni casi clamorosi di atleti positivi ai test per il Nandrolone che hanno dichiarato di aver assunto lo steroide mediante integratori alimentari “contaminati “, un’affermazione che in alcuni casi può avere un fondo di verità. Secondo alcuni autori il CIO (comitato olimpico internazionale ) dovrebbe rivedere le sue regole antidoping in modo da includere anche gli integratori alimentari nelle sostanze proibite.

 

Le Vitamine

Spesso gli atleti prendono le vitamine perché convinti che l’esercizio fisico e le sedute di allenamento producano un deficit vitaminico nell’organismo , tuttavia uno studio del 1988 (Cotter) ha riportato che esistono poche prove a sostegno dell’ipotesi che l’esercizio fisico possa aver bisogno di un’integrazione vitaminica.

Per quel che riguarda l’uso delle vitamine come ausili energetici, le vitamine del complesso B sono state utilizzate in questo senso in quanto agiscono come coenzimi nei processi di formazione dei globuli rossi e nel metabolismo dei lipidi e carboidrati. Si pensa che la vitamina C possa essere di aiuto nella guarigione delle ferite e che la vitamina E possa incrementare la capacità aerobica.

Tutte queste congetture sulle proprietà energetiche delle vitamine  sono state discusse e studiate per anni, ma, in generale sono state riscontrate poche evidenze a loro favore.

Le vitamine, se assunte in eccesso, sono tossiche. Questo riguarda soprattutto le vitamine liposolubili (A,D,E e K) , che vengono immagazzinate nel nostro organismo e quindi si possono accumulare.

Anche le vitamine idrosolubili (B e C) possono produrre effetti tossici se assunte in eccesso.

In generale una dieta bilanciata, favorisce l’apporto nutrizionale necessario di vitamine. I supplementi vitaminici sono di beneficio solo quando vi è un deficit evidente, quello che si può verificare se la dieta é squilibrata.

 

Proteine e Amminoacidi

Gli atleti assumono frequentemente supplementi proteici e amminoacidi, soprattutto quando é di primaria importanza lo sviluppo muscolare.

Le proteine sono ovviamente componenti essenziali in una dieta bilanciata, ma non ci sono evidenze sperimentali che dimostrano che l’integrazione proteica possa aumentare l’attività metabolica o portare ad un incremento della massa muscolare.

L’assunzione di proteine in eccesso può portare a effetti tossici, a causa dell’aumentata produzione di urea e della contemporanea perdita di acqua, con possibile disidratazione e rischio, per chi gareggia, di soffrire di crampi muscolari o di disturbi della termoregolazione corporea.

È stato dimostrato che una manipolazione della dieta tale da indurre acidosi metabolica attraverso la riduzione dell’apporto di carboidrati o l’aumento di quello di lipidi e di proteine può essere dannosa per le prestazioni fisiche.

Gli amminoacidi arginina e ornitina possono stimolare il rilascio di ormone della crescita. Per ottenere questo effetto occorre che essi vengano somministrati per infusione endovenosa. Non è stato dimostrato un effetto analogo in seguito a somministrazione orale di arginina e ornitina.

Inoltre, la letteratura non fornisce dati a supporto dell’ipotesi che sostanze in grado di rilasciare ormone della crescita possano avere effetti ergogenici.

In generale si ritiene che gli amminoacidi non siano in grado di migliorare le prestazioni nelle gare di resistenza, e che i soggetti fisicamente attivi dovrebbero ottenere il loro fabbisogno di amminoacidi attraverso l’assunzione di cibi proteici naturali di alta qualità e non mediante supplementi.

Nei prossimi articoli andremo ad analizzare nello specifico, i carboidrati, il Ginseng, la Creatina e la L- Carnitina.

 

A cura di Dario Ferraro
Laureato in Scienze Motorie, Osteopata, Istruttore Fitness il Centro A-CLUB, Savosa


Questo articolo è stato realizzato da A-Club, non fa parte del contenuto redazionale.
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