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GAMESDeus-ex Mankind Divided: l'umanità 2.0 fa paura

31.08.16 - 06:00
Nella sua ultima fatica Eidos Montreal mette in scena un futuro realistico, complesso e travagliato dalla discriminazione
SquareEnix
Deus-ex Mankind Divided: l'umanità 2.0 fa paura
Nella sua ultima fatica Eidos Montreal mette in scena un futuro realistico, complesso e travagliato dalla discriminazione

MONTREAL - Per quanto l'uomo potrà migliorarsi, nelle sue vene scorreranno sempre i germi della paura e dell'odio che portano alla discriminazione e alla violenza. Una tesi pesante, ma degna di un bel romanzone o di un trattato, quella di "Deus-Ex Mankind Divided" di Eidos Montreal che si immagina una terra in crisi totale vittima del terrorismo generato da un particolarissimo digital divide.

Quando il diverso è robot - Alla base del conflitto globale e profondo, infatti, non (solo) colore della pelle, ideologia e religione ma le modifiche robotiche che parte della popolazione ha optato per impiantarsi nel corpo. "Mankind Divided" parte nel 2029, due anni dopo dove l'assai osannato "Deus-Ex: Human Revolution" (del 2011) finiva: in un cyber 11 settembre che ha portato una gran parte degli "aumentati" sulla terra perdere il controllo causando massacri a catena a livello globale.

Tecnofobia dilagante - Il tempo, si sa, non sopisce le paure: chi ha degli impianti robotici resta ancora discriminato. Ne sa qualcosa Adam Jensen, ancora una volta protagonista, che le frecciatine discriminatorie le può sentire sulla sua pelle sintetica sin dalle prime battute del gioco. Agente segreto con licenza di uccidere (o meno, come vedremo) in forze all'Interpol viene coinvolto in una missione segretissima a Dubai, primo tassello di un domino a cascata di intrighi carpiati che metteranno in dubbio tutte le sue (pochissime) certezze.

Viva la creatività - Come il precedente episodio, "Mankind Divided" (disponibile per Playstation 4, Xbox One e Pc) è un action in prima/terza persona con elementi action che lascia al giocatore una notevole libertà d'azione. Ogni scenario, infatti, può essere affrontato in una molteplicità di modi attraverso l'uso della forza letale, della furtività e dell'hacking.

Design all'avanguardia - Una polivalenza che - a differenza del titolo del 2011 un po' deboluccio in questo frangente - è bene appoggiata dal design generale dei livelli e delle meccaniche di gioco. Insomma, qualsiasi sia il vostro stile troverete pane per i vostri denti. Oltre a un arsenale assai variegato il tenebroso Jensen potrà contare sui suoi "gadget" tecnologici che, più di una volta, sapranno cavarlo d'impaccio. Ma tenete sempre d'occhio la carica delle vostre pile!

Futuristico ma possibile - Per quanto riguarda l'impianto tecnico Eidos Montreal - che vive e respira "Deus-Ex" e si vede - ha messo in piedi un mondo assai verosimile ben più che convincente e coeso. La cura artistica generale, infatti, è fra le migliori che si siano viste quest'anno. Solide e rocciose anche le meccaniche, più rapide, intuitive e divertenti di quelle del predecessore e che, se si predilige la pista non-letale e silenziosa strizza volentieri l'occhio a "Metal Gear Solid".

Complicato è bello? - E la storia? Arzigogolata come più non si potrebbe e questo potrebbe anche non essere un pregio. Convincente, invece, il cast che risulta variegato e ben caratterizzato. Da dimenticare invece il doppiaggio in italiano, se non vi turba, magari giocatevelo in inglese con i sottotitoli. In conclusione "Deus-Ex: Mankind Divided" è una piacevolissima sorpresa di spessore che farà impazzire i giocatori più smaliziati e gli appassionati di fantascienza cyberpunk. Per tutti gli altri, valutate bene lo sforzo, perché è un titolo che richiede un bell'impegno.

VOTO: 8,5

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