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CantoneLa casa salubre: come combattere l'inquinamento domestico

08.06.18 - 06:00
Edilo.ch, il portale web dedicato all’edilizia e all’artigianato in Ticino, ti suggerisce come combattere gli agenti inquinanti tra le pareti di casa
La casa salubre: come combattere l'inquinamento domestico
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La vivibilità di una casa ed il comfort abitativo sono il risultato della combinazione di fortunate condizioni pre-esistenti nell’ambiente e date dalla progettazione, ma anche di accurate scelte in ottica benessere. Come possiamo dunque rendere salubre la nostra casa e trarre il maggior vantaggio possibile da ogni sua componente?

L’inquinamento atmosferico sia esterno che interno è il principale fattore di rischio per la salute umana (fonte: OMS): ciò può portare allo sviluppo di malattie irritative, infettive, intossicazioni e avvelenamenti, perfino tumorali e dunque tra le pareti domestiche è principalmente necessario eliminare le fonti di inquinamento chimico-fisico.
Tra i fattori di tipo fisico decisivi per l’impatto sulla salute in casa, l’umidità e la ventilazione sono i principali vettori di agenti patogeni. Come già affrontato in precedenti articoli qui  qui, un killer domestico silenzioso è la muffa, che prolifera per l’eccessiva umidità e scarso ricambio d’aria, provocando danni importanti soprattutto a livello respiratorio. Le spore infatti trovano terreno fertile in locali mal areati, e in presenza di condensa nelle pareti lungo cui si formano i ponti termici, rilevanti differenze di temperatura tra esterno ed interno dell’abitazione. La soluzione: un’ottima coibentazione e ventilazione della casa è la miglior difesa in caso di umidità, condense e muffe.
Anche durante le pulizie domestiche incorriamo in seri pericoli per la nostra salute a livello chimico: i detergenti, detersivi e deodoranti ambientali utilizzati infatti liberano COV, composti organici volatili, altamente allergenici e il cui effetto varia da transitorio a permanente, da irritativo a tossico.


La volatilità espressa nel nome si riferisce alla capacità di tali elementi di vaporizzarsi nell’aria a temperatura ambiente, e se per alcuni composti (benzene delle vernici) tale permanenza è breve, per altri l’emissione può protrarsi per anni (formaldeide nelle resine, arredi in truciolato). Anche in questo caso l’insufficiente ventilazione e ricambio d’aria concorre ad aggravare la situazione. Il controllo di livelli dei COV può avvenire utilizzando detergenti naturali o atossici per le pulizie, per l’igiene quotidiana, per le profumazioni ambientali: per le vernici delle pareti è bene preferire quelle atossiche e anallergiche (vedi  qui) a base d’acqua, traspiranti e inodori, utilizzando poi piante da interni che ossigenino l’aria e provvedendo ad un’adeguata ventilazione dei locali. Tale ventilazione viene esercitata anche da impianti di climatizzazione e dalle cappe della cucina: è bene dunque mantenere controllati i filtri delle macchine per non emettere nell’ambiente aria potenzialmente carica di germi e batteri. E’ necessario anche evitare di fumare in locali chiusi, controllare le emissioni delle stampanti, evitare insetticidi. Per attuare un’adeguata aerazione oltre ai climatizzatori, è bene ricorrere anche ai ventilatori, purificatori d’aria e ionizzatori che aumentino la carica di ioni negativi a contrastare quelli positivi degli agenti inquinanti. Nel caso in cui l’inquinamento esterno non consentisse un appropriato ricambio d’aria, la ventilazione centralizzata tramite impianto dotato di collettori tra i vari locali della casa sarebbe la soluzione ideale per un’aria benefica e correttamente ripulita.
Anche il riscaldamento a biomassa risulta una soluzione più salubre rispetto al classico caminetto a legna: non rilascia fumi né fuliggini.
materiali presenti in casa devono essere atossici, anallergici ed eco-compatibili: ciò significa evitare tutto ciò che emetta sostanze dannose, trattato con solventi chimici e che sia di difficile smaltimento e preferire materiali naturali per costruzioni, arredi, finiture.

Altri fattori di tipo fisico che influiscono sulla salute domestica, oltre l’umidità e la ventilazione, sono l’illuminazione, la temperatura e il rumore. Il comfort domestico passa infatti anche dalla quantità e la qualità di luce a cui si è sottoposti durante il soggiorno: è preferibile una maggiore esposizione alla luce naturale che a quella artificiale, laddove l’organismo umano reagisce a livello di neurotrasmettitori a seconda della quantità di luce a cui è esposto. I livelli di serotonina si innalzano con la luce naturale e promuovono il benessere generale, l’umore e il metabolismo: la necessità di luce varia da persona a persona, e la progettazione dell’illuminazione non può prescindere dal benessere percepito dal soggetto e dall’attività svolta in determinati ambienti.
La temperatura è un elemento controllato con i climatizzatori, gli impianti di riscaldamento e la ventilazione passiva: a livello esterno con la coibentazione dell’edificio tramite cappotto termico e materiali termoisolanti. Di fondamentale importanza per garantire un ottimo livello di vivibilità domestica è l’isolamento acustico: come già trattato qui, il rumore è un fattore stressorio  di enorme portata e viene combattuto tramite pannelli isolanti esterni all’abitazione oppure moderni pannelli fonoassorbenti da arredo, belli come quadri.
L’OMS si occupa da tempo di inquinamento indoor e sviluppa linee guida per la prevenzione e creazione di ambienti sicuri e sani: la bioedilizia ha recepito alcune indicazioni e si occupa di sostenere e realizzare abitazioni ed edifici in linea con le esigenze di salute e benessere della persona nel rispetto dell’ambiente.

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