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Diamanti e Pietre PrezioseIl magico mondo sommerso delle perle

13.02.21 - 17:58
Un viaggio esotico alla scoperta del gioiello che proviene dal mare
Perle
Il magico mondo sommerso delle perle
Un viaggio esotico alla scoperta del gioiello che proviene dal mare

Sono stato cresciuto da un grande esperto di perle, mio padre Attilio Federico ha insegnato a tanti, me compreso, infinite nozioni su questi preziosi. Avrei il piacere di condividere con Voi quello che ho avuto la fortuna di apprendere.
La nascita di una perla è miracolosa, diversamente da ogni altra gemma non viene dalla terra ma proviene da un tessuto vivente, un mollusco bivalve: l’ostrica.
Le pietre preziose vengono tagliate e lucidate dall’uomo, mentre le perle nascono naturalmente luminose, magnetiche e fantastiche.
Una perla si forma quando un corpo estraneo si blocca nei tessuti del mollusco. La reazione dello stesso per difendersi dal corpo estraneo è secernere una sostanza organica chiamata nacre. Innumerevoli strati di nacre si accumulano sul corpo estraneo formando la perla, al fine di espellerlo senza rischi.
Il nacre è una sostanza composta da cristalli di calcio allineati tra loro perfettamente, la luce passa lungo l’asse di ogni singolo cristallo e viene riflessa producendo un bagliore simile all’arcobaleno.
Le perle naturali si formano per caso, senza intervento umano per pura protezione e istinto del mollusco, è dunque facile comprenderne la rarità.
Le prime perle coltivate risalgono tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo e sono di origine giapponese. Il famoso pioniere in questa tecnica è Kokichi Mikimoto.
Esse vengono ottenute tramite l’innesto artificiale di un corpo estraneo, una piccola sfera di madreperla impiantata nella gonade o nella sacca perlifera: il nucleo.
Le ostriche innestate vengono monitorate per anni fino ad ottenere il risultato desiderato. La tecnica è replicabile quasi all’infinito con risultato estetico ottimo ed economico rispetto alla perla naturale.
Oggi tutte le perle coltivate di acqua salata sono nucleate.
Le ostriche vengono aperte 2/3 cm e con grande attenzione il tecnico inserisce il nucleo nella gonade.
L’operazione va fatta con precisione estrema per far sì che il mollusco reagisca in maniera ottimale.
Si usa anche trapiantare uno strato di mantello d’ostrica. È la tecnica migliore per ottenere una perla di qualità ottimale.
Purtroppo la procedura ha degli aspetti negativi: le ostriche Akoya non resistono all’estrazione. Invece le ostriche che producono Australiane e Tahiti sopravvivono e vengono innestate più volte al fine di produrre perle via via di dimensioni maggiori.
Dopo diverse nucleazioni le ostriche vengono lasciate a riposo dai perlicultori per consentirne la riproduzione.
Le perle Akoya sono prodotte dalla Pinctada Fucata Martensii. Queste ostriche vengono coltivate prevalentemente in Giappone, Cina e Vietnam, sono di solito bianche, crema o leggermente rosate e sono rinomate per l’eccellente luminosità.
Queste ostriche sono piccole e producono perle da 2 a 10 mm di diametro, sono tonde e adatti a gioielli tradizionali.
Negli ultimi anni la Cina ha preso il sopravvento sul mercato, costringendo i Giapponesi a specializzarsi in perle di grandissima qualità e diametro superiore a 7.5/8 mm.
Le perle di Tahiti sono le uniche di colore grigio/nero naturale, variabili sia per tono che per intensità.
Agli inizi del xx secolo non esistevano coltivazioni di questa tipologia, venivano quindi solo ricercate in natura. J.M Domard, dopo il 1960, iniziò a nucleare le Pinctada Margaritifera e in 3 anni riuscì a cogliere le prime Tahiti di alta qualità.
Queste perle vengono coltivate nelle isole Gambier in Polinesia Francese e in Micronesia, ma essenzialmente vengono vendute a Tahiti, da cui ereditano il nome. Sono perle di dimensioni generose e sono affascinanti in termini cromatici.
Le perle australiane e dei mari del sud sono le più grandi al mondo, la loro dimensione media è 13 mm.
Le australiane provengono da una rarissima ostrica da coltivazione chiamata Pinctada Maxima a labbra dorate o argentate. Essa viene coltivata in luoghi determinati: oceano indiano e pacifico, Australia, Filippine e Indonesia.
Solo una piccola quota di australiane è tonda: per questo selezionare un filo di dimensione omogenea è quasi una missione impossibile, spesso dunque i fili sono selezionati con misure scalari.
Esse vengono nucleate quando sono a metà del loro sviluppo tra 12 e 17 cm o 24 mesi di età.
Le misure così abbondanti sono proporzionali alla grandezza della ostrica, all’innesto inserito e al tempo trascorso in acqua, che nei mari del sud è molto pulita, calda e ricca di plancton nutritivo.
Le colorazioni variano dal bianco all’argento, fino al dorato.
Le perle possono essere coltivate anche in acqua dolce. In questo caso i molluschi sono innestati con un pezzo di tessuto di un mollusco donatore, senza un nucleo interno.
Questo piccolo innesto viene inserito dopo un'incisione nel mantello dell’ostrica; entrambi i lati della valva possono recepire innesti e in media i molluschi produrranno tra le 24 e le 32 perle per ciclo di cultura.
Dopo essere state nucleate, tutte le ostriche hanno bisogno di tempo per poter recupere lo stato ottimale di salute. Successivamente vengono poste in gabbie e reti immerse nel proprio ambiente naturale per portare a termine il procedimento.
A secondo del tipo di ostrica il processo richiede pochi mesi o diversi anni. Durante questo periodo gli allevatori procedono a numerose verifiche della qualità dell’acqua, della temperatura e dell’ambiente vegetale e animale, controllando anche lo sviluppo della perla stessa.
Se l’alchimia tra natura e uomo è perfetta, avviene il miracolo, consentendo a tante persone al mondo di godere di questo eccezionale prodotto del mare.
Qualora desideriate un gioiello con perle, non esitate a contattarci: ci avvaliamo dei migliori commercianti specializzati e potrete contare anche sul consiglio di un vero fuori classe della selezione.

A cura di Dario Cominotti

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