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La NASA ha testato con successo uno scudo termico gonfiabile

AvanTILa NASA ha testato con successo uno scudo termico gonfiabile

21.11.22 - 08:00
Lanciato e recuperato lo scudo termico gonfiabile LOFTID utile per carichi pesanti su Marte e rientri soft sulla Terra.
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La NASA ha testato con successo uno scudo termico gonfiabile
Lanciato e recuperato lo scudo termico gonfiabile LOFTID utile per carichi pesanti su Marte e rientri soft sulla Terra.

La scorsa settimana la NASA ha portato in orbita il suo scudo termico dimostrativo LOFTID (Low-Earth Orbit Flight Test of an Inflatable Decelerator), uno scudo termico gonfiabile di nuovissima creazione la cui finalità è quella di proteggere capsula ed equipaggio nell’entrata in un’atmosfera planetaria. Si tratta di una tecnologia che potrebbe portare enormi vantaggi alle future missioni interplanetarie ma anche a quelle che si svolgono in orbita terrestre bassa.

Il dimostratore tecnologico è stato lanciato giovedì 10 novembre, alle 10:49 ora italiana, a bordo di un razzo Atlas V della United Launch Alliance (ULA) dalla Vandenberg Space Force Base, in California. A bordo vi era anche il satellite meteorologico Joint Polar Satellite System 2 (JPSS-2), che raccoglierà dati per conto della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa). Lo scudo termico LOFTID è stato prima dispiegato con successo e quindi ha effettuato un ammaraggio nell’oceano vicino alle Hawaii due ore circa dopo il lancio.

La tecnologia LOFTID della NASA permetterà alle future missioni planetarie su Marte, e possibilmente in altre regioni del nostro Sistema Solare, di trasportare uno scudo termico compatto e flessibile in un compartimento del carico utile che potrà essere dispiegato prima che la missione entri nell’atmosfera del pianeta di destinazione. Insomma, niente più strutture pesanti e fragili esterne per proteggere dal calore generato nell’entrata nell’atmosfera. Ma questa tecnologia avrà dei vantaggi anche sulla Terra. I ricercatori, infatti, hanno adoperato lo stesso materiale di schermatura del calore per costruire un prototipo di rifugio termico che aiuterà a contrastare gli incendi boschivi.

La NASA ha affermato che LOFTID è stato realizzato per resistere a temperature di rientro in atmosfera superiori a 2.900°F (1.600°C). «LOFTID è stato costruito con tre strati: uno strato esterno in tessuto di fibra ceramica per mantenere l’integrità della superficie, uno strato intermedio di isolanti per inibire la trasmissione del calore e uno strato interno che impedisce ai gas caldi di raggiungere la struttura gonfiabile. Il sistema di protezione termica flessibile è anche pieghevole, impacchettabile, dispiegabile e personalizzabile», ha spiegato l’Agenzia Spaziale americana. In effetti, una delle particolarità di questa idea è proprio quella di ridurre le dimensioni complessive quando lo scudo non è in uso, ripiegandosi su sé stesso. Con questa strategia è stato quindi possibile inserire LOFTID, che ha un diametro di 6 metri quando è aperto, all’interno di fairing decisamente più piccoli avendo un diametro massimo di 4 metri.

LOFTID, ancora richiuso, è stato sganciato in orbita da un’altitudine di 78 miglia (125 km) dopo circa 75 minuti dal lancio. Ha iniziato così la sua discesa verso il rientro nell’atmosfera terrestre frenato da un paracadute. È poi ammarato nell'Oceano Pacifico vicino alle Hawaii e un’imbarcazione lo ha recuperato dalle acque così da poter condurre le analisi necessarie. Essendo un test non era presente un vero e proprio carico utile, ma una serie di sensori per registrare diverse tipologie di dati. In futuro, le missioni spaziali e in orbita bassa potranno dunque contare su scudi termici più leggeri e meno ingombranti, consentendo una migliore gestione del carico utile, una migliore efficienza dei razzi e, soprattutto, salvaguardando le vite degli astronauti.
 
 

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COMMENTI
 

Equalizer 1 anno fa su tio
Quando leggo di queste favolose scoperte poi guardo le guerre sul pianeta, mi viene da pensare che nonostante l'evoluzione del cervello delle genti, in alcune zone del pianeta è stato lasciato a metà o è andato a male.
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