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AvanTIUna maxi-turbina per produrre energia pulita dagli oceani

10.08.22 - 08:00
In Giappone è stato testato un generatore di energia da 330 tonnellate in grado di sfruttare le correnti oceaniche
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Una maxi-turbina per produrre energia pulita dagli oceani
In Giappone è stato testato un generatore di energia da 330 tonnellate in grado di sfruttare le correnti oceaniche

Dal Giappone potrebbe arrivare una soluzione promettente per generare energia da fonti rinnovabili, ovvero un sistema di gigantesche turbine sottomarine che sfruttano le correnti degli oceani. Il progetto si chiama Kairyu e poche settimane fa, dopo circa 3 anni e mezzo, si è concluso con successo il periodo di test del prototipo, dal peso considerevole di 330 tonnellate, nelle profondità al largo delle coste orientali del Giappone.
L’intera struttura è composta da tre corpi principali lunghi una ventina di metri: la fusoliera centrale che ha funzioni di galleggiamento e di trasformatore/trasmettitore della corrente, e due generatori laterali sormontati da altrettante enormi turbine alte 11 metri che vengono mosse dall’acqua delle correnti oceaniche. Le due turbine non solo generano energia ma contribuiscono anche a mantenere l’impianto in una posizione stabile. Le pale, infatti, ruotano in senso opposto, l’una in verso orario e l’altra in verso anti orario, affinché il generatore non ruoti attorno al proprio asse e mantenga la stabilità dell’intero corpo.
L’impianto va ancorato al fondale marino con funi e catene che ospitano anche i cavi di trasmissione che raggiungono il cavo principale sommerso che, a sua volta, si collega con la rete elettrica terrestre. Una caratteristica fondamentale del sistema è la sua capacità di regolarsi in funzione delle esigenze. Per quanto riguarda l’altezza, ad esempio, Kairyu è stato ormeggiato a circa 50 metri di profondità ma può essere portato in superficie per facilitare le operazioni di manutenzione e può anche essere abbassato fino in profondità per evitare la forza distruttiva dei tifoni. Inoltre, è regolabile anche l’angolo di inclinazione delle pale dei rotori per meglio seguire la forza della corrente e rendere più efficiente la produzione.
Al momento Kairyu è stato sperimentato in correnti relativamente lente, cioè fino a 4 nodi (un flusso da 2 metri al secondo), generando una potenza massima di 100 kWh. Si tratta di una quantità limitata, infatti l’impianto è stato utilizzato più che altro come unità dimostrativa per verificare l’effettiva efficacia delle sue attività a regime, dimostratesi soddisfacenti e promettenti.
Ora è giunta la fase del posizionamento vero e proprio nell’area marittima che ospita la corrente sottomarina di Kuroshio che, seppur lenta rispetto ad altre che si trovano nel resto del mondo, raggiunge fino a 100 km di ampiezza. Al largo delle coste sudorientali, cioè nell’area di maggior potenza, la corrente muove fino a 65 milioni di metri cubi d’acqua al secondo. L’obbiettivo del Giappone, quindi, è di installare una flotta di generatori in grado di produrre un totale di 205 GW di potenza energetica pulita, ovvero il 60% di tutto il fabbisogno energetico nazionale.
L’opera, finanziata dalla compagnia privata IHI Corporation, in collaborazione con la New Energy and Industrial Technology Development Organization, potrebbe dunque rappresentare una svolta nello sfruttamento di fonti di energia rinnovabili alternative e potenzialmente illimitate.

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