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AUSTRALIALa fusione nucleare tramite laser ad alta potenza e precisione

03.06.22 - 08:00
HB11 ha testato la fusione nucleare utilizzando potenti laser invece di temperature elevate per avviare la reazione
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La fusione nucleare tramite laser ad alta potenza e precisione
HB11 ha testato la fusione nucleare utilizzando potenti laser invece di temperature elevate per avviare la reazione

La società australiana HB11 si sta avvicinando alla fusione nucleare utilizzando un approccio completamente nuovo, ovvero tramite laser ad alta potenza e alta precisione invece di temperature di centinaia di milioni di gradi per avviare la reazione. La sua prima demo, nello specifico, ha prodotto 10 volte più reazioni di fusione di quanto ci si aspettasse.
Bisogna ricordare che per distruggere gli atomi per farli fondere insieme e formare un nuovo elemento è necessario superare delle forze repulsive incredibilmente forti che spingono due nuclei caricati positivamente. Il Sole, ad esempio, realizza ciò grazie agli atomi di idrogeno all’interno di un plasma surriscaldato a decine di milioni di gradi nel suo nucleo, temperature alle quali gli atomi di idrogeno si muovono così velocemente che si scontrano l’uno con l’altro e si fondono, rilasciando energia. La maggior parte dei progetti di reattori a fusione che si stanno sviluppando oggi cerca di replicare tali condizioni.
HB11, invece, sta tentando di raggiungere la fusione nucleare da una prospettiva diversa da questa, che non richiede enormi quantità di calore o combustibili radioattivi difficili come il trizio, ma sfrutta i recenti progressi nei laser ad altissima potenza che possono produrre livelli di potenza senza precedenti, oltre 10 petawatt. Il reattore HB11, infatti, è composto da una sfera metallica per lo più vuota, con un pellet di combustibile al boro di dimensioni modeste tenuto nel mezzo, e aperture in due punti sulla sfera per una coppia di laser.
Il primo laser viene usato per stabilire un campo di contenimento magnetico per il plasma, mentre il secondo per accelerare massicciamente gli atomi di idrogeno attraverso il campione di boro. Con questa soluzione, quindi, si punta l’idrogeno proprio sul boro, adoperando tali laser innovativi per farlo andare così veloce che si fonderà se colpisce un nucleo. La fusione idrogeno-boro non crea calore, ma semplicemente atomi di elio nudi, o particelle alfa, caricati positivamente. HB11 prevede pertanto di raccogliere semplicemente quella carica per creare energia, piuttosto che dover surriscaldare il vapore e attivare le turbine, senza nemmeno creare scorie nucleari.
«La ricerca di HB11 Energy ha dimostrato che la sua tecnologia energetica idrogeno-boro è ora a quattro ordini di grandezza dal raggiungimento del guadagno netto di energia quando catalizzata da un laser», si legge nel comunicato stampa. «Si tratta di molti ordini di grandezza superiori a quelli riportati da qualsiasi altra società di fusione, la maggior parte dei quali non ha generato alcuna reazione nonostante i miliardi di dollari investiti nel campo. I risultati mostrano un grande potenziale per la generazione di energia pulita: le reazioni idrogeno-boro utilizzano combustibili sicuri e abbondanti, non creano neutroni nella reazione primaria, quindi causano quantità insignificanti di rifiuti di breve durata e possono fornire energia su larga scala per l’elettricità della rete a carico di base o la generazione di idrogeno».

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