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AvanTIOcean Battery: accumulare energia in fondo al mare

01.04.22 - 08:00
La startup Ocean Grazer ha ideato una nuova batteria sottomarina per lo stoccaggio di energia degli impianti offshore.
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Ocean Battery: accumulare energia in fondo al mare
La startup Ocean Grazer ha ideato una nuova batteria sottomarina per lo stoccaggio di energia degli impianti offshore.

Ocean Grazer, spin-off dell’Università olandese di Groningen, ha progettato una speciale batteria oceanica come soluzione per immagazzinare l’energia in eccesso delle fonti rinnovabili in modo da utilizzarla quando serve. Si tratta di Ocean Battery ed è stata presentata al CES 2022 di Las Vegas, uno dei più importanti eventi mondiali dedicati all’innovazione tecnologica.

C’è un problema che accomuna le più diffuse fonti di energia rinnovabile come per esempio gli impianti fotovoltaici, che sfruttano il calore dei raggi solari per generare elettricità, e gli impianti eolici, onshore e offshore, che trasformano la forza del vento in energia elettrica. Il problema è che queste fonti non sono costanti. Pertanto, l’esigenza di immagazzinare l’energia in eccesso così da utilizzarla quando la produzione è inferiore alla richiesta è sempre stata impellente. Oggi, Ocean Grazer ha annunciato una soluzione che ha il potenziale per assumere un ruolo importante nella lotta ai cambiamenti climatici, ed è per l’appunto Ocean Battery.

Ocean Battery è un sistema di accumulo pensato specificatamente per le centrali elettriche marine offshore che generano energia rinnovabile, siano esse un impianto a turbine eoliche, un parco solare galleggiante o uno stabilimento che ricava energia da correnti e maree. Ocean Battery, insomma, si presta a una moltitudine di sistemi per la produzione di energia pulita in mare. Il suo funzionamento è ispirato a quello delle centrali idroelettriche a pompaggio, che sfruttano acqua e gravità.

L’idea è quella di posizionare sul fondale marino un serbatoio in cemento contenente fino a 20 milioni di litri di acqua immagazzinata a bassa pressione. Un sistema di pompe e turbine collegherebbe questo serbatoio a una camera d’aria flessibile posizionata a un livello superiore. L’elettricità generata da turbine eoliche, pannelli fotovoltaici galleggianti o simili verrebbe utilizzata per pompare l’acqua dal serbatoio alla camera. Solo nel momento in cui ci sarebbe una domanda di energia elettrica dalla rete quella stessa acqua verrebbe rilasciata sotto la spinta della pressione della colonna d’acqua sopra la camera stessa. Il passaggio dall’alto al basso farebbe azionerebbe delle turbine idroelettriche producendo nuovamente elettricità.

Secondo i ricercatori di Ocean Grazer, la batteria sottomarina ha un’efficienza compresa tra il 70 e l’80%, vantando un numero illimitato di cicli di carica e scarica per una durata operativa di oltre 20 anni. Il sistema è anche scalabile, nel senso che possono essere aggiunti componenti (serbatoi, pompe, ecc.) per modularne la capacità di accumulo in base alle esigenze finali. Una singola Ocean Battery dovrebbe avere una capacità di 10 MWh. Inoltre, la costruzione della batteria oceanica può essere fatta in modo rispettoso della flora e della fauna marina e non ci sarebbero rischi di inquinamento, non essendo necessari dei minerali rari o simili. L’unico problema al momento riguarda i costi di costruzione, che sarebbero molto elevati. Ad ogni modo, è stata pianificata l’installazione di una prima Ocean Battery a largo dell’Olanda nel 2023.

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