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SINGAPOREUn nuovo imballaggio alimentare intelligente e sostenibile

18.03.22 - 08:00
Sviluppato un materiale per il packaging alimentare che è antimicrobico e potrebbe essere usato al posto della plastica
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Un nuovo imballaggio alimentare intelligente e sostenibile
Sviluppato un materiale per il packaging alimentare che è antimicrobico e potrebbe essere usato al posto della plastica

La plastica è il materiale più diffuso per le confezioni degli alimenti e purtroppo sta irrimediabilmente inquinando il nostro pianeta. Una soluzione a questo problema potrebbe arrivare dalla collaborazione tra due team di ricercatori della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore e dell’Università di Harvard Chan School of Public Health, negli Stati Uniti, i quali hanno sviluppato un nuovo materiale per gli imballaggi alimentari biodegradabile, non tossico e antimicrobico, che prolungherebbe la durata di conservazione dei prodotti freschi.
L’imballaggio alimentare sperimentato dai ricercatori è prodotto mediante elettrofilatura da una proteina del mais chiamata zeina, amido e altri biopolimeri di derivazione naturale, intrisi di un cocktail di composti antimicrobici naturali, tra cui olio di timo e acido citrico, comunemente reperibile nel limone e in altri agrumi. Nei test in laboratorio, se esposte a un aumento dell’umidità o di enzimi da batteri nocivi, le fibre della confezione si sono dimostrate in grado di rilasciare i composti antimicrobici naturali, eliminando anche i batteri più pericolosi come E.Coli, Listeria e diversi tipi di funghi capaci di contaminare e far andare a male il cibo, garantendo così all’imballaggio di poter sopportare diverse esposizioni e durare per mesi.
La confezione è descritta come “intelligente” perché progettata per rilasciare le quantità necessarie di composti antimicrobici solo in presenza dei batteri. Tale azione mirata, quindi, permetterebbe agli alimenti di durare più a lungo prima di deperire. In un esperimento, ad esempio, le fragole avvolte nella nuova confezione sono rimaste fresche per 7 giorni prima di sviluppare la muffa, mentre quelle conservate nelle tradizionali scatole di plastica per frutta sono rimaste fresche solo per 4 giorni. Inoltre, poiché i composti che combattono i batteri crescono sulla superficie della confezione e sul prodotto alimentare stesso, oltre a frutta e verdura, questi possono essere adoperati per un’ampia varietà di prodotti alimentari quali carni e cibi pronti.
«Questa soluzione potrebbe costituire un’opzione migliore per il confezionamento nell’industria alimentare, poiché ha dimostrato qualità antimicrobiche superiori nella lotta contro una miriade di batteri alimentari e funghi correlati che potrebbero essere dannosi per l’uomo», ha dichiarato la professoressa Mary Chan, Direttrice del Center of Antimicrobial Bioengineering della NTU. «Il packaging può essere applicato a vari prodotti come pesce, carne, verdura e frutta. Il rilascio intelligente di antimicrobici solo in presenza di batteri o umidità elevata, fornisce protezione solo quando necessario, riducendo così al minimo l’uso di sostanze chimiche e preservando la composizione naturale degli alimenti confezionati».
I ricercatori ora sperano di perfezionare la propria tecnologia grazie alla collaborazione con qualche partner industriale, con l’obiettivo di commercializzare il prodotto entro i prossimi anni.
Attualmente stanno anche lavorando allo sviluppo di altre tecnologie per realizzare materiali per imballaggi alimentari intelligenti a base di biopolimeri così da migliorare la sicurezza e la qualità degli alimenti. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista ACS Applied Materials & Interfaces.

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