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AVANTIIl Pentagono ha un laser che identifica le persone dal battito del cuore

05.09.19 - 08:00
Può riconoscere una persona fino a 200 metri di distanza con una precisione del 95% ed è molto meglio del “facial recognition system”
Il Pentagono ha un laser che identifica le persone dal battito del cuore
Può riconoscere una persona fino a 200 metri di distanza con una precisione del 95% ed è molto meglio del “facial recognition system”

L’identificazione delle persone in base ai dati biometrici sta diventando sempre più sofisticata.
L’ultima pagina di questa evoluzione la sta scrivendo il Pentagono con Jetson, un laser a infrarossi che riconosce a distanza le persone attraverso il battito cardiaco.
Il dispositivo è stato sviluppato e testato da Ideal Innovations, un’azienda specializzata nella produzione di tecnologie biometriche che lavora anche per il Dipartimento della Difesa americano.
Il progetto è stato anche citato nel report annuale del Combating Terrorism Technical Support Office (Cttso), un ufficio collegato al Pentagono. Però non è stato specificato se lo strumento è stato già dato in uso all’esercito statunitense.
In base alle informazioni fornite dall’ufficio governativo e dall'azienda ideatrice, Jetson è capace di rilevare il battito cardiaco fino a 200 metri di distanza con una precisione del 95% anche attraverso i vestiti. Il laser capta innanzitutto i micromovimenti creati dalle pulsazioni sulla pelle e poi, grazie ad algoritmi sviluppati ad hoc, compara i dati acquisiti con quelli presenti in un database.
L’aspetto che contraddistingue questa tecnologia dalle altre, come ad esempio il riconoscimento facciale, è che si basa su un dato unico per ciascuna persona: il battito cardiaco, infatti, non può essere camuffato. «Poter distinguere il battito fornisce un dato aggiuntivo all’identificazione della persona quando gli altri metodi biometrici non sono sufficienti» si legge sul documento del Cttso.
Jetson potrebbe quindi affiancare il riconoscimento facciale quando l’identificazione di un soggetto è ostacolata da condizioni ambientali sfavorevoli.
Si tratta comunque di un prototipo e come tale presenta ancora dei punti deboli. In primo luogo, non funziona se l’individuo indossa vestiti pesanti, come un cappotto invernale. Per raccogliere le informazioni necessarie poi, al laser servono almeno 30 secondi. Ciò significa che un risultato ottimale si può avere solo se il soggetto non si muove o è seduto. Infine, l’efficienza dipende anche dalla qualità e quantità delle informazioni inserite nel database relativo al battito cardiaco.
Tuttavia, un futuro settore di impiego del laser potrebbe essere quello medico. «Un medico potrebbe eseguire la scansione di aritmie e altre condizioni da remoto, oppure gli ospedali potrebbero monitorare la condizione dei pazienti senza doverli collegare alle macchine» si legge su un articolo comparso su Technology Review, la rivista del Massachusetts Institute of Technology.
L’aspetto più preoccupante, invece, riguarda la possibilità che una tecnologia del genere possa essere usata in futuro nei luoghi pubblici, come accade già con il riconoscimento facciale. Perché è vero che Jetson ha ancora difficoltà a identificare soggetti in movimento, ma i suoi creatori sono già al lavoro per migliorare le sue capacità.

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