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05.06.23 - 08:15
Il 2 °osservatorio ESG Big Tech di Karma Metrix mostra come i consumi dei colossi tecnologici sono aumentati del 209,5 % negli ultimi 4 anni
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Il 2 °osservatorio ESG Big Tech di Karma Metrix mostra come i consumi dei colossi tecnologici sono aumentati del 209,5 % negli ultimi 4 anni

Cinque grandi aziende tecnologiche hanno emesso più CO2 di Belgio e Romania. È quanto emerge dalla II° edizione dell’osservatorio ESG Big Tech in cui Karma Metrix ha analizzato i bilanci di sostenibilità pubblicati da Apple, Amazon, Google, Meta e Microsoft negli ultimi quattro anni. Insieme, queste 5 aziende hanno consumato energia per 75.6 Milioni di MWh, ovvero più di intere nazioni come Austria e Venezuela. In generale, il consumo di energia delle 5 Big Tech in milioni di MWh è aumentato del 209.5% dal 2018 al 2021 (ultimo anno in cui sono disponibili i bilanci di sostenibilità per tutte).

Dai dati emerge che nell’ultimo anno i 5 colossi della tecnologia hanno emesso 125,9 milioni di tonnellate di CO2, ovvero più dell’intero Belgio (125.4), con un aumento delle emissioni totali del 30,8 % dal 2018 al 2021.

Scavando nei report di sostenibilità emerge come tutti i 5 giganti della tecnologia e del cloud si stanno impegnando molto per migliorare la loro sostenibilità e ridurre l’impronta carbonica. Tra le iniziative più gettonate, ci sono l’aumento del peso delle fonti energetiche rinnovabili, la riduzione delle fonti fossili, la ricerca continua di massima efficienza energetica nei data center. Ricordiamo infatti che un sito web produce emissioni di CO2 sia per le modalità poco efficienti di realizzare pagine web e app, sia per i combustibili fossili che alimentano i data center in cui il sito è ospitato. E le prospettive future mostrano che se i tassi di crescita restassero uguali (ma la corsa verso lo sviluppo di soluzioni con AI sarà dura...) le 5 Big Tech passerebbero dall’attuale 42° Paese ad essere il 14° al mondo nel 2030 per consumo energetico.

L’osservatorio promosso da Karma Metrix, che ha analizzato sia i dati aggregati che quelli delle singole aziende, è stato presentato nei giorni scorsi a Milano e si tratta del primo percorso di sostenibilità digitale per grandi brand sensibili sui temi ESG.

«Per combattere il cambiamento climatico non basta piantare alberi o passare all’auto elettrica: occorre risparmiare energia e ridurre la CO2 anche dalle attività digitali. Con il 60%degli utenti che ignora che l’uso di internet genera emissioni - commenta Ale Agostini, CEO di Karma Metrix - abbiamo il dovere morale di aumentare la consapevolezza misurando e risparmiando. Da qui nasce l’idea dell’osservatorio ESG Big Tech. Le big tech, che sono leader mondiali nei servizi di cloud computing, possono fare di più per ridurre la loro impronta carbonica e rendere più consapevoli aziende e utenti (che sono sempre più incollati a social e smartphone) che anche la rete inquina».

Karma Metrix, con sede a Balerna, si posizione come il 1° percorso di sostenibilità digitale scelto dai grandi brand e istituzioni che misura, compara e migliora l’impronta carbonica e l’impatto ambientale del sito web. La misurazione avviene attraverso un innovativo algoritmo brevettato che prende in considerazione molteplici elementi della pagina web che impattano sull’efficienza energetica. Chi fosse interessato a scopri quanto consuma la homepage del proprio sito può fare una prova andando su www.karmametrix.com.


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
COMMENTI
 

Don Quijote 9 mesi fa su tio
Non è importante quanti affermano una cosa o quanto siano autorevoli se dal lato pratico non abbiamo riscontro.

Don Quijote 9 mesi fa su tio
Per me il cambiamento climatico antropico rimane una masturbazione mentale dell'IPCC, contrariamente a diversi blogger di Tio, giornalisti e caricature mediatiche cone il geologo italiano Mario Tozzi, ho una discreta conoscenza dei vari attori che influenzano il clima dovuti alla mia passione ed hobby da un trentennio. È difficile, se non impossibile, provare a spiegare o semplicemente discutere sulle controverse affermazioni dell'IiPPC con persone che non hanno un minimo di infarinatura sul tema, e in buona fede assimilano le continue narrazioni dei media che associano senza conoscenza di causa ogni evento atmosferico alla crisi climatica. Non sono un leone da tastiera, sono ateo, abituato a ragionare, servono prove che non esistono e sono preoccupato per il futuro dei miei figli in un'Europa allo sbando politico finanzuati dall'ecobussines. Un noto presentatore della nostra radio ama ripetere che oramai non ci sono dubbi sulla causa antropica è che il mondo scientifico concorda! Non è vero e non lo dico io ma autorevoli professori universitari, incollate questo breve testo e fate la ricerca su Google: L’emergenza climatica non esiste. Parola di 1500 scienziati. Conversazione con il prof. Prestininzi