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ATEDQuando lo smart working è davvero intelligente

21.11.22 - 11:00
Il lavoro in mobilità deve essere sostenibile e virtuoso sia per le persone sia per le imprese.
Sunrise/Deposit
Quando lo smart working è davvero intelligente

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Il lavoro in mobilità deve essere sostenibile e virtuoso sia per le persone sia per le imprese.
Ci sono modelli di organizzazione del lavoro che possono migliorare la qualità del tempo e la collaborazione fra persone su sedi diverse.

LUGANO - Le posizioni sullo smart working sono le più diverse. Per alcuni, poter lavorare da casa, almeno per qualche giorno a settimana, è la formula perfetta per bilanciare vita professionale e vita personale.

Ma poi ci sono casi, come quello emerso con il nuovo proprietario di Twitter, Elon Musk, per cui il suo primo ordine di servizio è stato quello di azzerare il lavoro da casa. Il miliardario ha, infatti, annunciato le sue nuove regole con effetto immediato: i dipendenti dovranno essere in ufficio almeno 40 ore alla settimana. Eventuali deroghe potranno essere accordate solo con sua approvazione personale.

Ma al netto della posizione estrema di Musk, che ha sortito l’effetto d'innescare un’ondata di dimissioni volontarie, ha senso provare a capire come si possa oggi concepire la possibilità di individuare soluzioni di lavoro ibrido, ma sostenibile per imprese e collaboratori. Per approfondire la materia abbiamo intervistato Carlo Secchi, Head of Sales Ticino di Sunrise Business.

Signor Secchi, in questi ultimi anni e giorni si è parlato moltissimo di smart working, ma oggi a suo modo di vedere in cosa dovrebbe consistere il lavoro intelligente? E come le imprese del nostro territorio potrebbero modularlo al meglio?

Spesso le discussioni su questo tema si polarizzano sul rapporto “lavoro a casa o in ufficio”. Da una parte l’azienda, che si confronta con un modello organizzativo talvolta indigesto, dall’altra i dipendenti che, dopo il lock down, non intendono rinunciare alla libertà di lavorare in pantofole e svolgere al tempo stesso mansioni domestiche. A mio avviso, dovremmo dialogare di più sul concetto di organizzazione intelligente del lavoro e sulle possibilità di migliorare la qualità del tempo a esso dedicato. Le nostre considerazioni dovrebbero quindi uscire dal contesto esclusivo di casa e ufficio, considerando in modo più ampio il lavoro in mobilità (sostenibile e ovunque), l’introduzione di modelli di lavoro basati sulla collaborazione e la valutazione della qualità della prestazione professionale in alternativa alla quantità di ore.

Il lockdown e il post confinamento ci hanno mostrato esempi di persone che hanno avuto qualche difficoltà a bilanciare il lavoro da remoto con le proprie vite personali. Da un punto di vista di gestione delle risorse, in che modo si può esercitare una corretta digital leadership? 

Il lockdown ha portato a un’improvvisa libertà organizzativa, affrontata da ciascuno di noi in modo diverso. Senza preparazione o autodisciplina, molte persone si sono trovate immerse nella quotidianità lavorativa, del tutto isolate dal contatto umano con i colleghi e spesso incapaci d'imporsi sane pause, lontano dallo schermo e dagli auricolari. Ancora una volta la formazione e il
coaching dei propri team, ma anche i modelli lavorativi prepandemici, hanno fatto la differenza.

Del resto, è oramai conclamato quanto all’evoluzione esponenziale delle tecnologie digitali, non corrisponda sempre un’analoga crescita delle competenze digitali. In questo ambito, includerei anche la capacità dei manager nell’adattare i modelli organizzativi aziendali.

Lavorare in un'organizzazione internazionale come Sunrise mette manager e dipendenti dinanzi a sfide e confronti fra culture e generazioni diverse. Come si gestisce questa complessità e come si possono guidare team con differente sensibilità e approccio al lavoro?

In Sunrise la diversità viene vissuta come un valore. Alla base del nostro approccio quotidiano, troviamo il rispetto reciproco che trascende, genere, abilità, culture e generazioni. Il nostro management è costantemente impegnato nel divulgare questi valori e, oggettivamente, i risultati sono evidenti. L’azienda può indicare la giusta direzione, ma alla fine conta molto l’atteggiamento individuale.

Chi è animato da rispetto e curiosità, non può che trovarsi a suo agio nel nostro ambiente di lavoro. Il fatto che la nostra casa madre operi in più paesi nel mondo non fa che aggiungere esperienze e prospettive, senza per questo dover rinunciare alla “Swissness” di Sunrise.


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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