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ICT ATEDIl videomodeling come strumento d’apprendimento

15.03.23 - 08:33
Intervista a Matteo Maccione, pedagogista, che si occupa del trattamento di soggetti con diagnosi di Disturbi dello Spettro Autistico in età
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Il videomodeling come strumento d’apprendimento

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Intervista a Matteo Maccione, pedagogista, che si occupa del trattamento di soggetti con diagnosi di Disturbi dello Spettro Autistico in età

Nell’ambito del progetto “ated4special: la tecnologia al servizio delle persone”, il prossimo 2 aprile a Lugano l’associazione ated organizza una mattinata di workshop con professionisti. Fra questi, vi è Matteo Maccione, pedagogista, che ha svolto i suoi studi presso l’Università di Firenze, attualmente lavora presso gli ambulatori della Fondazione Raggio Verde di Pistoia occupandosi del trattamento di soggetti con diagnosi di Disturbi dello Spettro Autistico in età evolutiva. Collabora con enti privati e pubblici per formazione, corsi e buone prassi. Ma coordina anche attività sportive per persone (minori ed adulti) con disabilità intellettiva, applicando un sistema integrato e promuovendo la partecipazione inclusiva. Ha pubblicato nel 2020 per le Edizioni Erickson Live di Trento ha pubblicato ‘Videmodeling e autismo. Descrizione di un intervento educativo”.

Abbiamo intervistato Matteo Maccione per avere un suo punto di vista e sguardo sulle metodologie che utilizza nella sua professione.

Signor Maccione, nella sua attività da pedagogista il videomodelling è uno strumento di apprendimento per persone con autismo. Quali sono gli elementi che illustrerà nel corso del suo intervento che terrà a Lugano?
«Il videomodeling si è rivelato e si sta rivelando uno strumento estremamente competente in situazioni di apprendimento formale ed informale. Pertanto, nella giornata formativa porterò le dinamiche che la pedagogia speciale ha evidenziato scientificamente in merito alle tecnologie ed al loro utilizzo con persone con disabilità e/o autismo. Inoltre, verrà presentata una panoramica delle caratteristiche autistiche e dei motivi per cui la fruizione delle tecnologie può dimostrarsi maggiormente funzionale. Altresì nella parte più corposa del mio intervento si analizzerà la metodologia in questione, visionando le caratteristiche principali (dall’osservazione del comportamento per la conseguente modifica all’analisi e la scomposizione delle azioni per favorire l’apprendimento), le aree di lavoro (in quali contesti e come è possibile implementare un intervento) e le basi (pre-requisiti, training per l’acquisizione di competenze) per formalizzare un apprendimento basato su video modellamento. Il tutto si completerà con la visione di alcuni video della procedura».

 
La tecnologia sta avendo un impatto sempre più inclusivo, perché si possono individuare metodi e approcci innovativi nell’affiancare le famiglie quando si acclara un’ipotesi di disturbo dello spettro autistico. Quali sono a suo modi di vedere i progressi che potremo osservare nei prossimi anni?
«Sicuramente l’impeto tecnologico degli ultimi decenni e in particolare degli ultimi 15 anni ci sta dando una mano in moltissime dinamiche, di ricerca soprattutto ma anche nella vita quotidiana, e questo deve permettere una sapiente informazione da parte delle persone per fruire al meglio gli strumenti informatici e tecnologici che vengono forniti. Considerando i notevoli passi avanti che la tecnologia ha mostrato e garantito anche alle disabilità in generale (sia intellettive-relazionali che fisiche) probabilmente credo si possa affievolire un gap, una distanza, tra persona considerata “normale” e persona “con disabilità”; questo perché le nuove generazioni nascono ed immediatamente vengono esposte alle nuove tecnologie, pertanto sarà più semplice sostenere e affiancare le persone con disabilità in compiti e richieste prima inaccessibili. La possibilità che si viene a creare lede un fare normalizzante in favore di un’attività di pensiero che possa garantire piena equità nella qualità di vita di tutte le persone».


Per chi fosse interessato al progetto ated4special i dettagli sono su: www.solidarietadigitaleated.ch o su www.ated.ch.

Per chi volesse partecipare alla raccolta fondi può accedere a contribuire su: https://www.lokalhelden.ch/it/ated4special/grazie#pnav


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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