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26.12.22 - 08:00
I calcoli alla cistifellea, conosciuti anche come colecisti, sono dei piccoli granelli formati da colesterolo.
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Calcoli alla cistifellea
I calcoli alla cistifellea, conosciuti anche come colecisti, sono dei piccoli granelli formati da colesterolo.

I calcoli sono molto comuni tra le persone e spesso sono asintomatici, tuttavia in alcuni casi possono provocare del dolore attraverso delle coliche biliari oppure attraverso la colecistite, che è un’infiammazione della cistifellea.
La cistifellea si infiamma quando un calcolo biliare ostruisce un dotto cistico, che unisce la cistifellea a un dotto epatico.

Cos’è la colecisti?
La cistifellea è un piccolo organo a forma di pera situato sotto il fegato. La cistifellea ha il compito di:

- immagazzinare e concentrare la bile, prodotta dal fegato, che è necessaria per digerire e assorbire i grassi,

- stimolare la peristalsi dell’intestino ed esercitare un’azione antisettica nei confronti della flora batterica. 

La bile passa attraverso i dotti biliari e viene immagazzinata nella cistifellea.

La bile presente nella cistifellea, con il passare del tempo diventa più concentrata e rende più efficace la digestione dei grassi. Nel momento in cui la bile esce dalla cistifellea, entra nello stomaco e viene utilizzata per la digestione degli alimenti.

Se una persona è stata operata e le è stata rimossa la cistifellea, non vuol dire che perda la capacità di digerire gli alimenti. Semplicemente la digestione sarà un po’ più lunga e difficile, soprattutto in presenza dei grassi.

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Quali sono i sintomi della colecistite?
La colecistite acuta che è un’infiammazione della colecisti, si manifesta con un dolore improvviso molto forte, localizzato nella fascia alta della pancia e che si diffonde verso la scapola destra o verso la schiena.

Il dolore si acuisce durante le respirazioni profonde e persiste per diverse ore.

Altri sintomi possono essere:

    • Febbre alta
    • Nausea e vomito
    • Sudorazione
    • Perdita di appetito
    • Ittero
    • Gonfiore addominale

Nel caso si presentino più sintomi congiuntamente e il dolore a livello addominale sarà molto forte, allora bisognerà contattare il proprio medico di famiglia.

L’infiammazione della cistifellea deve essere diagnosticato e curato il prima possibile per evitare gravi complicazioni.

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Quali sono le cause della colecistite?
La colecistite acuta si può manifestare con la presenza di calcoli oppure senza la presenza di calcoli.

Il primo caso, che è anche quello più comune e meno grave, si manifesta quando il dotto cistico è ostruito da una sostanza chiamata fango biliare, costituita da bile, cristalli di colesterolo e sale.

Questa occlusione del dotto cistico provoca un accumulo di bile nella cistifellea, che ne aumenta la pressione all’interno e causa l’infiammazione.

Nel 20% dei casi l’infiammazione presenta dei batteri.

Quando la colecistite non presenta calcoli, il quadro clinico è un po’ più grave in quanto si sviluppa come complicazione di una malattia più grave, di un’infezione o di una lesione che danneggia la colecisti, come per esempio come conseguenza di:

    • Un intervento chirurgico,
    • Un digiuno prolungato,
    • Un’ustione o un’infezione batterica,
    • Un attacco virale come l’HIV.

Come si diagnostica una colecistite?
Il medico per poter diagnosticare la colecistite effettuerà la manovra di Murphy, che consiste nel premere la mano sulla pancia del paziente, chiedendogli di respirare profondamente. In questo modo la colecisti si sposterà verso il basso e se dovesse essere infiammata, quando il medico la toccherà provocherà un dolore forte e improvviso.

In base alla valutazione del medico, verranno poi effettuate ulteriori indagini e altri esami in ospedale. Come ad esempio:

    • Gli esami del sangue per misurare la proteina C-reattiva (PCR) e verificare se ci sia un aumento dei neutrofili nel sangue, considerati indicatori dell’infiammazione;
    • Un’ecografia addominale per ricercare la presenza di calcoli biliari o altri problemi alla colecisti;
    • Nel caso si abbia il sospetto che alcuni tessuti a contatto con la colecisti siano danneggiati, possono essere effettuati esami radiologici come i raggi X, la TAC o la risonanza magnetica.

Come curare una colecistite?
Dopo i primi esami clinici, il paziente viene ricoverato in ospedale e sottoposto a una terapia che consiste nel:

    • Non mangiare e bere(digiuno) per un certo lasso di tempo, per evitare la fuoriuscita di batteri dalla colecisti;
    • Somministrare liquidi per via endovenosa per prevenire la disidratazione;
    • Somministrare farmaci per alleviare il dolore.

Nel caso ci fosse un’infezione, verranno prescritti degli antibiotici.
In questo modo i calcoli biliari che sono stati la causa della colecistite acuta rientrano nella cistifellea e riducono così l’infiammazione.

Nel caso in cui il danno alla cistifellea è molto esteso può essere effettuato un intervento chirurgico per asportare totalmente la cistifellea, ed evitare ulteriori infezioni che possono portare ad altre complicazioni.

Una persona potrà vivere tranquillamente senza cistifellea, in quanto il fegato continuerà lo stesso a produrre la bile per digerire il cibo. Semplicemente la digestione potrà essere più lunga e difficile in presenza di determinati alimenti. 

Tutto ciò è soggettivo, infatti ci sono stati pazienti che hanno accusato solo del gonfiore addominale e altri che hanno avuto della diarrea dopo aver mangiato alcuni alimenti. 

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Come prevenire una colecistite?
Non sempre è possibile prevenire la colecistite acuta, ma si può abbassare il rischio di svilupparla attraverso l’adozione di un'alimentazione sana e bilanciata, limitando gli zuccheri e i grassi saturi che invece alzano i livelli di colesterolo e trigliceridi e che contribuiscono alla formazione dei calcoli biliari.

Una condizione di sovrappeso e obesità, aumenta la probabilità di sviluppare dei calcoli biliari. È quindi opportuno controllare il proprio peso e praticare una regolare attività fisica.

Allo stesso tempo l’adozione di una dieta drastica va evitato, perché potrebbe portare a delle variazioni chimiche della bile e aumentare il rischio di sviluppare i calcoli alla cistifellea.

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