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PRIME IMPRESSIONII nuovi “mini” motori bastano alla Astra Sports Tourer

16.09.19 - 06:00
Sostanza e guidabilità della classica wagon sono rilanciati dagli aggiornamenti di metà carriera. Tra le nuove unità compatte a 3 cilindri, spiccano brio e piacevolezza del diesel automatico.
I nuovi “mini” motori bastano alla Astra Sports Tourer
Sostanza e guidabilità della classica wagon sono rilanciati dagli aggiornamenti di metà carriera. Tra le nuove unità compatte a 3 cilindri, spiccano brio e piacevolezza del diesel automatico.

Non poteva certamente mancare all’appello del rinnovamento di gamma la variante station wagon della popolare Astra, configurazione di carrozzeria da sempre ben popolare in Europa ed in special modo nel nostro Paese, dove resta una “risorsa” altamente gettonata… Suv e crossover a parte. Con gli aggiornamenti di metà carriera, il modello tedesco cerca una netta crescita nell’efficienza – vale a dire consumi ed emissioni CO2 inferiori – puntando principalmente sulla nuova gamma motori, ora solamente a tre cilindri ed ancora sviluppati internamente, sviluppo iniziato prima che General Motors cedesse la marca al Gruppo PSA. Interessante in chiave Sports Tourer, in particolare, il compatto turbodiesel di 1.5 litri, che nella sua variante più potente offre la combinazione con il cambio automatico a nove rapporti, abbinamento “must” per relax e comfort di marcia nell’impiego quotidiano estensivo della vettura e sulle lunghe distanze.

Come cambiano guida e prestazioni con questi nuovi motori?
Sono dunque 122 i cavalli a disposizione del 1.5D più spinto (ne esiste pure la variante di ingresso da 105 cv, solo con cambio manuale), in combinazione ad una coppia massima di discreto livello - 285 Nm - espressa tra 1500 e 2750 giri; in effetti, l’intero arco di erogazione di questa unità è compattato entro i 3500 giri, cui corrisponde la massima potenza. L’omologazione è già Euro 6d, mentre la media di consumo secondo la più recente normativa WLTP assegna alla Sports Tourer una richiesta di gasolio tra 5,6 e 5,2 litri ogni 100 km, valori del tutto interessanti anche se con cambio manuale si risparmia di più (4,8-4,5 l/100 km). Ad ogni modo, dolcezza ed elasticità di marcia con l’automatico sono ben presenti – a basso regime resta il borbottio un po’ sordo e leggermente vibrato del frazionamento a cilindri dispari, ma non disturba più di tanto – e consentono una consistente iniezione di piacevolezza alla marcia, briosa e reattiva a sufficienza senza mai dover intervenire a fondo con la pressione dell’acceleratore. La Sports Tourer così equipaggiata offre uno stesso scatto da fermo vivace a sufficienza: 10,8 secondi per passare da 0 a 100 km/h, mentre la punta massima si attesta su un elevato valore di 205 km orari anche grazie agli affinamenti apportati dai tecnici all’aerodinamica della vettura, con coefficiente di penetrazione ulteriormente abbassato fino alla soglia di appena 0,26. In generale, la guida della station wagon tedesca si conferma docile e piuttosto precisa, a suo agio anche nei tratti più guidati grazie al buon equilibrio e ad una certa rapidità di appoggio, con movimenti del corpo vettura piuttosto contenuti; per conferire ulteriore mordente dinamico all’auto la Casa mette a disposizione un pacchetto con sospensioni posteriori più precise (includendo il parallelogramma di Watt che limita gli scuotimenti laterali) e sterzo leggermente più diretto. Piacevole la risposta della trasmissione automatica, che mostra passaggi di rapporto sempre dolci e pressoché inavvertibili, seppur non rapidissimi; la cambiata sequenziale è affidata unicamente ai movimenti con la leva del cambio, non essendo previste le palette di comando ai lati del volante.

Ideale per viaggiare e caricare: la Sports Tourer si conferma.
Come ci si attende dal modello, le sospensioni garantiscono una taratura adeguata al buon assorbimento di ogni asperità e contribuiscono ad un isolamento di buon livello: la Sports Tourer resta una giardinetta pienamente confortevole, ben bilanciata e del tutto convincente per l’impiego a tutto campo. Dove può contare anche sull’immancabile corredo di ausili attivi alla guida. Nell’abitacolo, ritoccato davvero in dettaglio insieme al design degli esterni – modificate giusto mascherina e prese d’aria, oltre agli elementi aerodinamici non visibili –, spicca il rinnovato cruscotto con l’inedita sezione centrale digitale, mentre a centro plancia navigazione e infotainment sfruttano uno schermo da 8 pollici a sfioramento, completo di connessione al web per i servizi on-line e di interfacce smartphone complete. È inoltre presente la ricarica wireless per i dispositivi compatibili. Molto comode le poltrone anteriori alto di gamma – gli allestimenti previsti per questa 1.5D con cambio automatico sono quattro, con prezzi tra 33'200 e 40'100 CHF – con rivestimenti pelle/Alcantara completati dalle funzionalità di riscaldamento e ventilazione nonché registro per variare la profondità di seduta; dietro lo spazio non manca di certo, anche grazie alle dimensioni piuttosto generose dell’auto (lunga 4,70 m), ma restano assenti le bocchette di aerazione dedicate. Ambio e ben sfruttabile il vano di carico, con cubatura base di 540 litri incrementabile fino a 1630 litri abbattendo il divano posteriore, a sua volta frazionabile in tre parti anche tramite le pratiche levette di sblocco automatico ai lati del bagagliaio.

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