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NovitàFerrari P80/C, collezionismo ai massimi livelli

05.04.19 - 06:00
Realizzata in esemplare unico su richiesta, questa “rossa” esclusiva è pensata solo per la pista, sfoggia un’aerodinamica unica e offre tante citazioni retrò. Motore V8 biturbo da oltre 600 cv.
Ferrari P80/C, collezionismo ai massimi livelli
Realizzata in esemplare unico su richiesta, questa “rossa” esclusiva è pensata solo per la pista, sfoggia un’aerodinamica unica e offre tante citazioni retrò. Motore V8 biturbo da oltre 600 cv.

Con cinque milioni in tasca si possono fare parecchie cose interessanti, tra cui ad esempio farsi costruire una Ferrari… su misura: esemplare unico, studiato e realizzato espressamente su gusto e richieste personali. Detto, fatto. Ed ecco spiegata l’origine dell’intrigante P80/C, ideata e costruita dal prestigioso marchio di Maranello su commissione di un facoltoso quanto anonimo collezionista.

Evidenti citazioni del passato. Ma da esibire unicamente in pista…
La speciale vettura, un vero e proprio prototipo, è concepita per l’impiego esclusivo in pista partendo dalla base tecnica della 488 GT3 dedicata alle corse della serie Gran Turismo. L’ispirazione del cliente per il particolare design dell’auto si rifà alla tradizione della Casa del Cavallino rampante, combinando dunque elementi tecnologici della modernità con linee e proporzioni in grado di rivisitare e far rivivere modelli storici come la 330 P3/P4 e la Dino 206 S del ’66. Per sviluppare in modo compiuto il progetto della P80/C è servito parecchio tempo, con l’inizio della gestazione già nel 2015: si è trattato dello sviluppo più lungo nella storia delle automobili realizzate da Ferrari in esemplare unico, nonché il più costoso, con una spesa di circa cinque milioni di Euro.

Aerodinamica raffinata e doppia livrea, per guidare o per farsi ammirare.
La P80/C si distingue per un passo piuttosto lungo e presenta una sofisticata aerodinamica, sviluppata in modo specifico per il modello; l’efficienza complessiva alla penetrazione all’aria e nella resa delle appendici (splitter anteriore, grande alettone in coda) è superiore del 5% rispetto alla base di partenza, miglioria tra l’altro necessaria per sfruttare le maggiori prestazioni. Posteriormente restano le parti meccaniche a vista con in rilievo il lunotto concavo completato da alette in alluminio a veneziana, citazione della 330 P3/P4 insieme ai gruppi ottici anteriori ridotti a “fessure” ai lati delle prese d’aria. L’abitacolo è in posizione piuttosto avanzata, racchiusa dalle forme muscolari dei passaruota anteriori e posteriori, mentre la colorazione, naturalmente rossa, è anch’essa specifica, denominata Rosso Vero. Su richiesta della commissione, la P80/C può vestire due livree: una dedicata alla guida in pista, con assetto gara, grande ala in carbonio e ruote monodado da 18’’; l’altra pensata per esaltare il design, priva di appendici aerodinamiche e dotata di grandi ruote da 21”.

Potenza libera per il V8 3.9 con doppio turbo.
La P80/C non deve sottostare a nessuna delle restrizioni tecniche imposte per regolamento alla 488 GT3 di derivazione: in questo modo, la costruzione in carbonio ha permesso di scendere con il peso complessivo al di sotto dei 1260 kg previsti per la “base” Gran Turismo, mentre il potente V8 biturbo da 3,9 litri di cubatura è stato liberato dalle flange sull’aspirazione per offrire libera potenza. Annunciata dunque a livelli superiori rispetto ai dati dichiarati standard per la GT, pari a 600 cv a 7000 giri con coppia di 700 Nm. L’abitacolo di questa Ferrari prototipo conserva l’impostazione corsaiola e funzionale di partenza, presentando un roll-bar di sicurezza integrato nella stessa scocca. Elementi di arredo esclusivi sono ad ogni modo le porzioni laterali della plancia, insieme ai pannelli delle portiere ad ai rivestimenti adottati per sedili ed interno.

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