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TEST DRIVEPolo GTI, doppia anima di carattere

06.03.19 - 06:00
Sportività ad ampio spettro per la compatta più potente, che celebra al meglio l’indole versatile di questo allestimento: capace di combinare al meglio dinamismo e fruibilità a tutto campo.
Polo GTI, doppia anima di carattere
Sportività ad ampio spettro per la compatta più potente, che celebra al meglio l’indole versatile di questo allestimento: capace di combinare al meglio dinamismo e fruibilità a tutto campo.

Si pensa alla Polo come ad un’utilitaria ma, da tempo, questa categoria di berlinette compatte offre dimensioni che si possono a buon diritto definire “premium” soltanto pensando a qualche stagione indietro. Pensando all’universo Volkswagen e della sportività GTI, il vero “folletto” che gioca tutte le sue carte sulla frizzante agilità può dunque essere considerata a pieno merito la piccola Up!, mentre il modello superiore, cadetto della Golf – 4,05 metri di lunghezza – è già un’auto capace di offrire ampi compromessi tra dinamismo e fruibilità al quotidiano. Inclusa la “comoda” motorizzazione due litri turbo da 200 cv.

Mai estrema, soprattutto guidabile e sempre godibile…
Nella sua essenza GTI, la Polo gioca dunque al meglio il proprio carattere proprio pensando alle prime Golf in questa versione: sportiva senz’altro, dinamica parecchio ma anche mai estrema né stancante, adatta dunque al famoso impiego ad ampio spettro, a costo magari di sacrificare qualcosa sul piano della “cattiveria”. Partendo dallo stesso motore. Il raffinato due litri turbo vanta infatti un’erogazione soprattutto docile e piena a tutti i regimi, ideale per spingere con vigore la vettura specie nelle fasi di ripresa; l’allungo verso la zona rossa del contagiri è certamente possibile ed altrettanto ben utilizzabile, ma in verità, anche quando ci si concede più di qualche curva su ritmi “ispirati”, ci si trova ad impiegare con maggior soddisfazione la fascia di funzionamento medio-alta. Che poi è quella che impiega lo stesso cambio DSG – la versione di prova è equipaggiata con l’automatico a doppia frizione, in luogo del manuale comunque disponibile – quando lo si pone in modalità Sport lasciandogli però scegliere da sé rapporti e scalate. Con sole sei marce, quest’unità presenta una certa caduta dei giri motore nei passaggi marcia tra i rapporti intermedi, certamente meno appagante ad esempio rispetto alla stessa unità a sette rapporti che troviamo sulle sportive più piccole della Casa; la coppia notevole (320 Nm) e la generale elasticità sopperiscono tuttavia più che adeguatamente, tanto che la Polo GTI per scattare da fermo ai 100 km/h si fa bastare appena 6,7 secondi. In compenso, per ottenere il meglio dall’auto non c’è bisogno di ricordarsi di selezionare manualmente la modalità più spinta di guida, poiché al crescere della decisione sull’acceleratore il cambio adegua la propria modalità di funzionamento ed il motore è comunque sempre ben reattivo.

Tra le curve la Polo sportiva danza con rapidità, ma sempre composta.
Nel misto, l’assetto che si può apprezzare è quello che si aspetta da una GTI, dunque non certo duro e rigido all’estremo anche in modalità Sport; taratura, quest’ultima, che comunque consente maggior sensibilità tra le curve con movimenti di rollio e beccheggio molto contenuti, associati al notevole equilibrio di insieme. La Polo più potente è in effetti molto efficace, tanto più che all’avantreno la trazione è coadiuvata dalla funzione XDS che simula attraverso l’impianto frenante la resa di un tradizionale differenziale autobloccante. L’auto è molto rapida e reattiva tra le curve, ma alla guida aggressiva e scomposta fa preferire la pulizia di conduzione su traiettorie e velocità sempre ben calibrate. Spingendo forte, c’è un velo di sottosterzo che però resta sempre minimo, mentre la coda in forte rilascio lascia avvertire il lavoro di appoggio, senza però richiedere correzioni. La sterzata è piuttosto precisa, non troppo diretta ed il comando tendenzialmente leggero, con una sensibilità sufficiente. Quanto al relax di marcia, la Polo GTI offre un comfort di qualità ad andatura costante, mentre il molleggio in Comfort, comunque un po’ diretto in città, lascia presto spazio a smorzamenti calibrati una volta presa velocità. Consumi sempre accettabili: nella nostra media d’uso di test, attorno ai 7-8 l/100 km.

Caratterizzazione estetica d’autore: evidente ma senza eccessi.
Sul piano estetico, poi, la veste GTI fa di tutto per celebrare questo allestimento icona di Volkswagen in maniera ben presente ma al tempo stesso sobria, senza alcun eccesso; come da sempre, si potrebbe dire a buon diritto. Lo stesso abitacolo, a parte i vistosi rivestimenti in tessuto con classico motivo a quadretti Clark, è giocato sugli inserti rosso, grigio o cromato su base nera. I sedili anteriori adottano una foggia sportiva che contiene bene il corpo senza risultare stancante; la seduta è parecchio profonda per lasciar accomodare bene anche le persone più alte, mentre l’ergonomia attenta permette di trovare la postura ideale in breve tempo. Anche dietro la libertà di movimento permette un’accoglienza senza grosse limitazioni per due adulti, mentre la cubatura del bagagliaio è “importante” quanto basta per ogni situazione normale (350/1125 litri). Molto curate le dotazioni tecnologiche, con ampia “suite” di ausili attivi e sistemi infotainment avanzati, inclusa la connessione alla rete con numerose applicazioni on-line; suggestiva la combinazione tra cruscotto interamente digitale, programmabile anche con display mappa a pieno schermo, e lo schermo centrale da 8” corredato di pratici comandi laterali per accesso diretto a funzioni o regolazioni specifiche.

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