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TEST DRIVECon la BMW M550d il motore Diesel è all’ennesima potenza

19.06.18 - 09:45
Quattro turbocompressori danno forza al più potente sei cilindri alimentato a gasolio attualmente in commercio, che trova spazio persino in una vettura marchiata dalla divisione “M”.
Con la BMW M550d il motore Diesel è all’ennesima potenza
Quattro turbocompressori danno forza al più potente sei cilindri alimentato a gasolio attualmente in commercio, che trova spazio persino in una vettura marchiata dalla divisione “M”.

Il 1972 fu un anno storico non solo per BMW, ma più in generale per la storia dell’automobile. No: il motore a gasolio per il momento non c’entra ancora. Quell’anno, molto semplicemente, fu fondata la divisione sportiva della casa bavarese, la BMW Motorsport GmbH. Di sicuro all’epoca l’alta dirigenza di BMW sicuramente non avrebbe mai immaginato che un motore alimentato a gasolio avrebbe, un giorno, spinto proprio una vettura sfornata dalla neonata “M”. Eppure appena un decennio più tardi, più precisamente nel 1983, una BMW Serie 5 della generazione E28 divenne la vettura con motore a ciclo Diesel più veloce del pianeta. L’auto in questione era una 524td e il motore, un turbodiesel a sei cilindri siglato “M21”, erogava 115 cavalli e 210 Nm di coppia (la velocità massima era di 180 km/h). Quello tra le BMW e il motore alimentato a gasolio è un rapporto più di amore che di odio, anche e soprattuto in ambito prestazionale. Tanto per citare un altro evento cruciale, nel 1998 una 320d della serie E36 vinse la 24 ore del Nürburgring. Il continuo sviluppo tecnico ci porta direttamente nel 2012, anno in cui comparve la M550d. Fu un momento cruciale, quello dell’unione tra la lettera “M” e la lettera “d”, che allora avvenne con un 3 litri tri-turbodiesel da 381 cv. Non si trattò ovviamente di una vera e propria «M» con motore a gasolio, ma in quel momento nacque un’inedita gamma di vetture denominate «M Performance», versioni più civili riviste dalla divisione Motorsport; nel caso in questione una via di mezzo tra una Serie 5 ed una M5.

L’anno scorso ha debuttato la nuova generazione della Serie 5, motivo per il quale senza pensarci troppo anche la M550d è stata rinnovata dalla testa ai piedi. Il che significa solo una cosa: il mercato per una vettura del genere esiste eccome. Anche il motore è completamente nuovo: sempre sei cilindri in linea e sempre tre litri come da tradizione, ma con un numero di turbocompressori che ora sale addirittura a quattro: due ad alta pressione già presenti nella sua ‘antenata’ più due a bassa pressione in sostituzione del turbo di grandi dimensioni presente in precedenza. Nel concreto parliamo di ben 760 Nm di coppia, 450 dei quali già disponibili da 1’000 giri/min.

Quali sensazioni offre un motore simile?
Bizzarre, verrebbe da dire. Prima di tutto perché ha una bella timbrica, in secondo luogo perché rispetto ad altri turbodiesel la differenza la fa agli alti regimi che raggiunge con un allungo degno di un motore a benzina; basti pensare che la potenza massima di 400 cv è erogata a 4’400 giri al minuto. Un propulsore sensazionale, caratterizzato da un spinta che sembra non calare mai di intensità, e che a prestazioni di tale spessore (4,6 secondi per scattare da 0 a 100 km/h) affianca dei consumi che nell’uso quotidiano non superano i 7,5 l/100 km.

Tra le curve è degna della lettera che vanta?
Sicuramente la “M” non è applicata per meri motivi d’immagine. Senza entrare troppo nei dettagli, è bene sapere che la M550d è equipaggiata di fabbrica con tutta una serie di migliorie tecniche che insaporiscono la dinamica e che la rendono quindi autorevole anche ai ritmi più forsennati. Per quanto sia un paragone che detesti, dire che sembra di correre sui binari rende davvero bene l’idea. Già affrontando due curve nella modalità di guida “Comfort” percepisci che c’è tanto grip meccanico e non un qualche torque vectoring che cerca di applicare dei correttivi, e infatti puoi davvero infischiartene del fatto che - escludendo in frenata - non riesca a nascondere più di tanto né i suoi cinque metri di lunghezza né le quasi due tonnellate di massa. Va detto che non bisogna aspettarsi un ordigno prettamente sportivo (lo ricordiamo: non è una M5) ma il suo fantastico equilibrio ti da tutto quello che potresti chiedere da un’auto altamente dinamica senza avere mai la sensazione che ti sia stato negato qualcosa. Ma la cosa impressionate è ripensare a quanto strada abbia percorso il motore brevettato da Rudolf Diesel, raggiungendo impensabili livelli di raffinatezza capaci di soddisfare persino i palati più fini.

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