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TEST DRIVEUna GTI diversa dalle altre

25.10.15 - 20:09
Solo cento esemplari, solo per la Svizzera. Ha quasi gli stessi cavalli di una “R” ma solo due ruote motrici. Funzionerà?
Foto: Davide Saporiti
Una GTI diversa dalle altre
Solo cento esemplari, solo per la Svizzera. Ha quasi gli stessi cavalli di una “R” ma solo due ruote motrici. Funzionerà?

Esco da un paio di curve, quelle tipiche da seconda in cui devi fare attenzione a quando e come premere l’acceleratore quando devi scaricare parecchi cavalli tramite due sole ruote motrici. Seguono alcuni tornanti e ogni volta in cui concludo l’ingresso non riesco a capire perché continui ad esserci qualcosa in questa versione speciale della Golf GTI che non riesce a convincermi laddove la GTI Performance di serie ci era riuscita. Poi, davanti a me, un rettilineo. Il volante si riallinea: seconda, terza, quarta. Va bene: ora la potenza aggiuntiva si sente! I quarantaquattro cavalli ottenuti tramite una modulo aggiuntivo firmato ABT (per un totale di 274) ci sono tutti, come pure una tonalità appena più corposa che fuoriesce dai quattro (!) terminali di scarico. Vuoi dire che forse tutti questi cavalli spezzino il sottile equilibrio della GTI Performance da cui deriva? Potrebbe darsi ma non ne sono così sicuro, poiché in fin dei conti il temperamento del propulsore non cambia granché e pure la SEAT Leon CUPRA deve scaricare grossomodo la stessa quantità di cavalli con lo stesso tipo di differenziale autobloccante lamellare.

Quando la strada inizia ad allargarsi e le curve ad ampliare il loro raggio capisco cos’è che non riusciva a convincermi e cosa, invece, riesce a convivermi maggiormente ora: l’assetto. Nell’allestimento della GTI Performance Limited Edition è stata messa mano anche al reparto sospensioni, optando per una configurazione che conserva la tipica filosofia di fruibilità quotidiana che accomuna le GTI e le R. Gli ammortizzatori restano infatti quelli di serie, cui vengono aggiunte molle ST Suspensions realizzate da KW che la fanno avvicinare di 30 millimetri al suolo e ne innalzano la fermezza e la precisione nei cambi di direzione nel veloce cosicché riesca anche a digerire con maggiore facilità le situazioni più inusuali come l’aggressione dei cordoli. Ciò, unito ad un allargamento della carreggiata posteriore (20 millimetri per parte con distazinali HR), ha fatto si che a favore di maggiori qualità dinamiche sui percorsi veloci si sia sacrificata un minimo di agilità nello stretto, e in particolare che un retrotreno già stabile e sicuro lo sia ora diventato quasi fino all’eccesso. Tanto che è ritornato quel filo di sottosterzo in appoggio che finalmente con la settima generazione delle Golf sembrava avesse lasciato spazio ad un’invidiabile neutralità.

Un grande aiuto nell’assolvimento dei suoi compiti glielo danno sicuramente i nuovissimi pneumatici ContiSportContact 5 P, che non le fanno perdere la presa nemmeno nelle curve con dossi o avvallamenti affrontati con il coltello tra i denti. Aumenta sicuramente l’asticella dinamica ma non per questo riesce a darti maggiori brividi. Guidandola cerchi sempre la guida pulita, precisa, prestando maggiore attenzione a come scaricare la potenza in uscita di curva che non a come effettuare il tuo prossimo ingresso rilasciando l’acceleratore. Può piacere come può non piacere, e ammetto che io sto di più con la seconda corrente di pensiero. Però ho anche sufficiente coscienza per comprendere quali sia il compromesso che si è cercato (e riuscito) a raggiungere. Motivo per il quale la prova si conclude con apprezzamenti per lo sterzo omogeneo, carico il giusto e appena comunicativo che ti fa sentire subito a tuo agio e con l’eccellente impianto frenante che è sempre pronto, dosabile, efficace e soprattuto resistente. Oltre che per il telaio che, al solito, dimostra di poter reggere se non il doppio almeno il 50% di potenza in più.

Una Golf GTI Performance Limited Edition non è speciale perché dovrebbe darti un brivido della guida che una normalissima Golf GTI Performance non riesce a darti bensì perché la sua particolarità è quella di essere allestita in soli 100 esemplari. Con quel sufficiente valore aggiunto in termini prestazioni e dinamicità che la differenzia dall’automobile da cui deriva che quindi ne giustifica il prezzo sensibilmente maggiore. Qualche migliaio di franchi in più, ma pur sempre qualche migliaio in meno di una Golf R. E soprattuto con la consapevolezza che se voi voleste allestirvi da soli un’autovetture uguale con gli accessori post-vendita spendereste comunque oltre 9’000 franchi in più. Senza avere però una caratterizzazione estetica che fa voltare le teste ad ogni angolo della strada e senza quelle targhette identificative con il numero dell’edizione limitata che, alla fine, vi fanno capire di essere alla guida di una Golf almeno un po’ più speciale delle altre.

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