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ATTUALITÀ SETTIMANALEL’ottimismo degli investitori fa decollare le azioni statunitensi

24.10.17 - 15:56
EFG Asset Management
Keystone
L’ottimismo degli investitori fa decollare le azioni statunitensi
EFG Asset Management

Le azioni statunitensi si sono attestate in rialzo nell’ottava appena conclusa, tra l’ottimismo degli investitori. I rialzisti hanno salutato favorevolmente l’adozione della risoluzione per il bilancio del 2018, che apre la strada a riforme fiscali. Il Dow Jones ha guadagnato il 2%, sfondando per la prima volta il tetto dei 23.000, mentre l’indice S&P 500 ha guadagnato lo 0,86%. Il Chicago Board Options Exchange Volatility Index (VIX) rileva una volatilità modesta, che si attesta al 9,9. Il rendimento sul Treasury decennale è cresciuto di 10 punti base, salendo al 2,38% a fronte di un possibile aumento dell’indebitamento federale e di un potenziale incremento del tasso di inflazione che potrebbe portare a un più rapido innalzamento del tasso sui fondi federali.

Le speranze di una riforma in materia fiscale sono anche alla base della misurazione della fiducia da parte degli investitori. Sia la rilevazione della Investors Intelligence che la rilevazione del sentiment da parte della American Association of Individual Investors hanno registrato un sentiment rialzista al di sopra della media. Tutto ciò determina un’ulteriore immissione di denaro nel mercato, come attesta l’indagine di Merrill Lynch sul sentiment dei gestori di fondi. La disponibilità liquida media è scesa al 4,7%: si tratta del livello più basso da maggio 2015.
La stabilità del dollaro (con il DXY in rialzo dello 0,4%, dovuto principalmente al rafforzamento nei confronti dell'euro) e il rialzo dei rendimenti hanno avuto un impatto negativo sull’oro, che è sceso di $25 nell’ottava, attestandosi a $1.279 all’oncia. Le quotazioni del petrolio non hanno subito variazioni rilevanti: il West Texas Intermediate ha chiuso a $52,02, mentre il Brent ha chiuso a $57,87.

Dall’altra parte dell’Atlantico, è la crisi della Catalogna a tenere banco sulle prime pagine dei giornali. L’Ibex 35 spagnolo ha chiuso in calo dello 0,4%, mentre il listino Euro Stoxx 600 ha registrato un calo dello 0,3%. I titoli di stato decennali spagnoli sono finiti sotto pressione, con la curva dei rendimenti che è risalita di 5 punti base attestandosi all‘1,65%. Lo spread rispetto al bund tedesco è salito oltre i 120 punti base. La situazione sta andando peggiorando: il governo di Madrid ha invocato l'Articolo 155 della Costituzione, in risposta al rifiuto delle autorità catalane di rinunciare a portare avanti la richiesta di indipendenza, dopo che al referendum dell'1 ottobre hanno vinto gli indipendentisti. Il rischio di una ricaduta sugli altri paesi europei sembra essere limitata, a giudicare almeno dal recente andamento dei prezzi, ma è in crescita.

L’inflazione nell’Eurozona è rimasta a livelli contenuti anche a settembre, attestandosi all’1,1%. Questi dati supportano l’opinione espressa da molti membri del Consiglio Direttivo della BCE che una politica monetaria fortemente accomodante è ancora necessaria al fine di alimentare la ripresa e far convergere l’inflazione verso l’obiettivo del 2%. La prossima riunione della BCE che si terrà giovedì 26 ottobre definirà i dettagli per gli acquisti di titoli finanziari da effettuarsi successivamente al mese di dicembre. Si prevede che la banca centrale annuncerà una riduzione delle quote d’acquisto mensili, ma contemporaneamente una estensione del programma di alcuni mesi. O per lo meno si riserverà la possibilità di proseguire l'espansione del bilancio finché le prospettive per l’inflazione non saranno in linea con gli obiettivi della politica monetaria.

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