La maggior parte dei professionisti quando va in vacanza continua comunque a lavorare. Siete anche voi così? Qualche consiglio per limitare i danni
ZURIGO - Una mail letta (e risposta) sul bagnasciuga, una telefonata di un cliente presa mentre si cammina per i boschi montani. Per la stragrande maggioranza dei lavoratori è molto difficile “staccare” dalle incombenze professionali quando ci si trova in vacanza.
Stando a uno studio internazionale di Linkedin il 70% finisce per lavorare un pochino anche durante le sudate ferie. Il motivo? Spesso e volentieri il timore di non riuscire a rimettersi in pari una volta ritornati “in sella”.
Eppure questa piccola grande invasione finisce per guastare la qualità della vita e, nei peggiori dei casi, la salute. Come fare, quindi, a godersi al meglio le vacanze? Lo abbiamo chiesto allo psicologo del lavoro Silvan Winkler di Avenir Consulting.
Prima di partire: imperativo organizzarsi
«Prima di partire è imperativo discutere con i collaboratori e con i capi su chi sarà responsabile e di cosa, mentre voi non ci sarete», spiega Winkler, «se alcune mansioni dovranno essere delegate ad altri sarà necessario istruire sia i colleghi sia i clienti, che fino a questo momento erano abituati a parlare con voi».
Durante: mettere dei paletti
«Mentre si è in vacanza si recuperano energie fisiche e mentali. Un processo che si fa più difficile se continuano ad arrivare e-mail o telefonate», continua l'esperto, «Ci sono casi nei quali, malgrado le ferie, non si può esimersi dal tenersi aggiornati. Se è così allora meglio imporsi delle regole. Per esempio: controllare l'inbox solo una volta al giorno, a una determinata ora. Lo stesso vale per le telefonate con clienti e capi che possono essere pianificate con un breve Sms».