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ITALIASacchetti per la frutta a pagamento: «Pesiamo le mele a una a una»

03.01.18 - 09:00
In Italia comincia la protesta contro «un inutile balzello», in vigore da gennaio 2018: sui social spopolano già immagini di etichette incollate sulla buccia
Sacchetti per la frutta a pagamento: «Pesiamo le mele a una a una»
In Italia comincia la protesta contro «un inutile balzello», in vigore da gennaio 2018: sui social spopolano già immagini di etichette incollate sulla buccia

ROMA - Fatta la legge, trovato l'inganno. Addio plastica per confezionare la frutta e la verdura nei supermercati: dal 1° gennaio, in Italia, i sacchetti sono biodegradabili e soprattutto a pagamento. Prezzo a discrezione del negoziante, anche se la tendenza, su una forbice consigliata fra i 2 e i 10 centesimi, è ad applicare l'importo più basso. Per un giro d'affari che, comunque, stimano i quotidiani locali, potrebbe valere fino a «400 milioni di euro l'anno» per la MaterBi, azienda che ha inventato le buste a base di mais. Non fosse che la gente non ha perso tempo e ha subito cominciato a boicottarle. 

Considerate «un inutile balzello» che «non ha nulla a che vedere con l’ambiente e con la lotta al consumo di plastica», dichiara il Codacons, hanno visto i consumatori ingegnarsi pur di lasciarle lì inutilizzate. Come? Lo svelano i social, dove spopolano, postate e/o condivise, immagini di mele, banane e arance pesate a una a una, con relativa etichetta incollata sulla buccia. Scattate ad arte, ma testimoni di una battaglia che forse finirà nel niente, ma intanto è diventata un segnale forte.

Perché alternative più serie esistono, dice il popolo di Facebook. C'è chi, per questo, plaude alla Svizzera, che ha introdotto già da qualche mese le "multi-bag": «Sacchetti a retina, riutilizzabili e lavabili in lavatrice a 30°C, su cui si possono attaccare e staccare le etichette con il prezzo dei prodotti acquistati». Chi, invece, sottolinea la contraddizione: che senso ha utilizzare buste riciclabili quando non v'è obbligo poi di applicare etichette compostabili? Non sarà, si insinua, che la lotta all'inquinamento è solo un pretesto? 

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COMMENTI
 

Lore62 6 anni fa su tio
Hihihi....e voi pensate che ho stessi sacchetti prima "gratuiti" non li pagavate? in realtà li pagate (come il posteggio "gratuito") quando fate la vostra spesa!...ora ve li fanno pagare 2 volte! XD

pontsort 6 anni fa su tio
Questa legge sembra essere fatta per aumentare il consumo di sacchetti, piu che per ridurli. Ok, saranno biodegradabili, ma di fatto si obbliga ad usarli anche chi avrebbe ne avrebbe fatto a meno.

UlVisin 6 anni fa su tio
sacchetti biodegradabili OK...ma l'etichetta con il prezzo che viene applicata sul sacchetto? anche lei biodegradabile? Ma fatemi il piacere...ennesima tassa per sfilare i soldi a quelli che non riescono ad arrivare alla fine del mese...

Bacaude 6 anni fa su tio
Trovo l'informazione parziale e poco precisa. Mi pare che per una volta l'Italia abbia preso una decisione al passo coi tempi, tant'è che questa legge è stata fortemente voluta da LegaAmbiente Visti gli enormi problemi di smaltimento, si eliminano inutili sacchetti non reciclabili. Inoltre il prezzo è un abbaglio. Infatti tali sacchetti saranno autorizzati come sacchi per l'umido, dunque prima di arrivare a 90 cts. (costo del sacco nero fortemente inquinante) ci vogliono ca. 30 sacchetti! (prz. stimato 3 cts. e non fino 10 come scritto). Come scritto inoltre i sono valide alternative. Da noi ci sono ancora i sacchetti di plastica. Mi spiace, possiamo anche fare dell'ironia ma, come spesso accade anche questa volta siamo indietro.

Pepperos 6 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Coop centro Esselunga 1cent Nessuno vieta di mettere due o tre articoli in un sacchetto ( naturalmente pesanti singolarmente ). La distribuzione Svizzera molto indietro... Pane che si può palpare ivi la verdura. ( Igiene sich.... Medaglia Nera ).

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Sono solo parzialmente d'accordo. Una buona cosa che hanno fatto gli italiani é stato il divieto dei sacchetti gratuiti alla cassa. Cosa che in svizzera non si ha avuto il coraggio di fare, ma si é lasciata alla discrezione dei negozi. Invece questa cosa sembra essere fatta solo per far consumare sacchetti. È vero che si tratta di sacchetti compostabili (ed é la parte positiva della leggge) ma di fatto si obbliga ad utilizzarli anche chi avrebbe preferito riciclarli. Si sarebbe quindi dovuto permettere di utilizzare i propri sacchetti e non obbligare a fatturarli.

Bacaude 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Tu parli dei sacchetti nei quali mettere la spesa. Quelli nessuno in Italia ti obbliga a comprarli (e nemmeno qui da noi) Qui ci si riferisce ai sacchetti nei quali mettere frutta e verdura e, non mi pare, sia pratica diffusa usare i propri (anche perchè i prezzi delle pesature vanno esposti). Io attacco diverse pesature su un solo sacchetto e non mi pare questo sia vietato. In aggiunta essi diventano validi per l'umido (che in Italia mettono nel sacco nero, inquinante e dal costo di circa 20-30 dei sacchetti in questione). Dunque anche col prezzo vanno in pari, con la salvaguiardia dell'ambiente vanno meglio. Intanto da noi non sono ancora vietati quelli non biodegradabili. Se poi l'esercito piagnucoloso degli scontenti deve per forza lamentarsi faccia pure. Ormai il lamento inconcludente è diventato uno sport.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
I sacchetti alla cassa era solo la prima parte del post. La seconda era su quelli della frutta. È vero, nessuno ti obbliga a prenderlo, ma devi comunque pagarlo, perché é compreso nella pesata. Per il riutilizzo o non utilizzo del tutto, forse non sara pratica comune, ma sono comunque diversi a farlo. Io personalmente nei frutti che comunque sbuccio glieli attacco sulla pelle. E guarda caso anche se metti 10 tipi di frutta in un sacchetto, di sacchetti ne paghi 10... Poi la questione dell'umido, mica tutti hanno bisogno di sacchetti compostabili per smaltirlo. Come detto l'unica cosa positiva di questa storia é che devono essere biodegradabili, perché di sicuro la legge non ha lo scopo di ridurli.

Bacaude 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Mi dicono che sono già diversi i supermercati che li hanno messi a 1cts. Il 70 per cento della popolazione italiana è urbanizzato e anche le abitazioni rurali, a meno che uno non abbia maiali e cani, hanno bisogno dei sacchi dell'umido per ossa e pesce (che non puoi mettere nel compost). Ritengo che si dovrà attendere e vedere se funziona. Mi vengono in mente molti provvedimenti criticati. Quando uscì il divieto di fumo nei locali (anche questo in ritardo rispetto ad altri paesi) molti si scagliarono con i soliti slogan: "E' solo x fare cassa" oppure "il solito favore alle casse malati" ecc. Abolirlo oggi sarebbe impensabile... ci ritroviamo qui tra un paio d'anni, guardiamo oltre confine e vediamo se ha dato una mano contro il degrado diffuso. ;-)

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Il sacchetto non é per niente indispensabile, basta utilizzare i secchielli come quelli verdi che si trovano da noi. E non vedo cosa servano i sacchetti dell'umido per ossa e pesce. Come non vedo cosa centra l'esempio del divieto di fumo.

Bacaude 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Ma abbi pazienza. Mi pare emerga qualche lacuna sulle regole. 1) Stiamo parlando dell'Italia. Se abiti (come il 70 per cento degli italiani) in condominio il secchiello verde (che non hanno per inciso) quando è pieno dove lo svuoti? nei gerani sul balcone? In Italia si chiama umido (il nostro RSU con alcune differenze x capirci e va nel sacco nero) 2) Tu quando mangi carne o pesce gli scarti ossa, lische, pelle ecc.) li butti nel secchiello verde? non pensó altrimenti avresti il compost in giardino invaso da ratti e uccelli. Li butti nell'RSU (che paghi) proprio come gli italiani. Dunque ecco la risposta alla tua seconda osservazione. 3) La legge menzionata è lì x ricordare come, apriorísticamente molti debbano lamentarsi per forza anche se la legge è buona.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Mi sembra che anche in italia ( dove le cose funzionano) ci sia la raccolta differenziata con i cassoni per i vari rifiuti. Ecco dove svuotare il secchiello. Continuo a non capire cosa centrano ossa e lische con il compost. Come hai detto finisce nel sacco nero quindi non é necessario un sacchetto biodegradabile per eliminarli. Io non sto discutendo la necessita di ridurre i sacchetti, ma questa legge invece di farli diminuire li puo solo aumentare. Il fatto che saranno biodegradabili é il solo fattore positivo, ma che viene vanificato dal maggior consumo di sacchetti (che tra l'altro non devono per forza essere biodegradabili al 100%)

gabola 6 anni fa su tio
E una volta che li avete pesati uno a uno,incollato lo scontrino sulla buccia che poi mangiate(con colla annessa)dove la mettete la verdura? Mi raccomando,quando arriva l'uva un acino alla volta e in fondo al carrello,basta organizzarsi,c'è gente che lo fa da un pezzo

87 6 anni fa su tio
Risposta a gabola
E inoltre lo stesso procedimento dell'uva va fatto anche per mirtilli, ribes, frutta secca, noccioline sfuse... [][]Parlando di igiene: i sacchetti di frutta e verdura servono anche per non contaminare gli alimenti con i batteri fecali presenti sul carrello, in quantità maggiori rispetto ai gabinetti. Furbi della protesta pensateci. Dove sono riposti i carrelli della spesa non passano mai volatili scagherecci o auto che schizzano fango o auto che espellono monossido di carbonio e pulviscoli vari? Non avete mai visto quelle persone educate che tengono i pargoli insieme alla spesa, con gli stivaletti pieni di fanghiglia, invece che nel seggiolino integrato nel carrello? Secondo me i furbi della protesta otterranno i frutti della selezione naturale prima ancora di ottenere un rimborso (10 Euro all'anno?) per i sacchetti di frutta e verdura.

UlVisin 6 anni fa su tio
Risposta a 87
li lavi? sai esiste l'acqua...

Pepperos 6 anni fa su tio
Risposta a 87
Concordo:)

87 6 anni fa su tio
Risposta a UlVisin
Hai ragione, come ho fatto a non pensarci!! Seguo il tuo consiglio e acquisto bottiglioni da un litro di amuchina (come usanza nel paese in cui fai acquisti, in alternativa si usa bicarbonato) a 7 Euro, spendendo circa 14 Euro all'anno per disinfettare i batteri fecali da frutta e verdura (chiedi a San Google se i carrelli sono portatori di batteri). Oppure acquisto le salviette disinfettanti e pulisco ben bene il carrello prima di fare acquisti. Non sono a conoscenza della frequenza di lavaggio dei carrelli nei supermercati, li vedo sempre lì ammucchiati, pieni di spazzatura del cliente precedente, e qualche volta vedo il dipendente con la fila di carrelli che porta i carrelli eccedenti dai box esterni verso gli stalli all'interno del supermercato. Ripeto: non sono a conoscenza delle frequenze di pulizia dei carrelli da parte del supermercato; potrebbero lavarli ogni 3 ore come ogni 3 settimane. I nostri nonni non sono morti certo per un po' di m3rda sui carrelli, ma avevano anche un altro stile di vita (purtroppo/per fortuna) rispetto ai giorni nostri, e c'era più educazione sociale che oggigiorno è andata a farsi benedire, ognuno se ne frega. Se vuoi usare la sola acqua per pulire via i residui fecali dalla frutta e verdura che mangi, fai pure, sono le case farmaceutiche a dire che i batteri non si combattono con la sola acqua, vogliono guadagnare sulla tua salute; io continuo a usare i sacchettini con l'idea apparente di non ingerire gli scarti altrui (sperando che qualcuno non starnutisca su frutta e verdura nel reparto del supermercato), spendo i miei 7 Euro all'anno (se andassi in Italia tutte le settimane) e con la mia minima spesa non foraggio le case farmaceutiche e i produttori di amuchina/bicarbonato/ecc.

87 6 anni fa su tio
Non conosco il sistema del pagamento sacchetti, ma dubito che la cassiera si metta a contare i sacchettini uno a uno, penso piuttosto che già alla pesa di frutta e verdura, ci sia il supplemento incluso nell'adesivo con il codice a sbarre che riporta il prezzo del contenuto. Dunque, se peso 10 mele e uso un sacchetto (caso normale), pago il peso di 10 mele + 1 sacchetto; se peso 10 mele singole (caso nell'articolo), pago il peso di 10 mele + 10 sacchetti, anche se non uso i sacchetti, aumentando inoltre il tempo di permanenza e lavoro personale. Il furbo che protesta contro i mulini a vento paga di più per una cosa che magari è stata messa a regolamento del supermercato; non so se esiste un principio che implica l'accettazione del regolamento al momento di procedere con gli acquisti. [][][]Parlando di proteste per gli durante gli acquisti: protestate per l'uso delle pistole salvatempo (gli scanner dei codici a barre ad uso del cliente)! Il cliente impiega più tempo per i propri acquisti, tempo in parte recuperato tagliando corto alla cassa, ma il supermercato ci risparmia sul personale. Il cliente che sfrutta questo sistema secondo me avrebbe il diritto di ottenere tra il 2 il 5% di ribasso sulla spesa. Inoltre al cliente che viene sorteggiato per il controllo casuale, sarebbe dovuto un ulteriore 5% di ribasso a causa del tempo sprecato due volte (durante la spesa, scansionando e riponendo gli articoli nelle proprie borse, e l'ispezione alla cassa che implica l'esposizione di tutta la spesa e il lavoro di rimettere tutta la spesa nelle borse).
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