I soldi spesi in negozi e supermercati oltre confine sono tanti. La politica e la società civile propongono soluzioni.
Sono 10 i miliardi di franchi che, nel corso dello scorso anno, sono andati persi a causa del turismo degli acquisti. La cifra rappresenta un decimo del giro d'affari totale del commercio al dettaglio in Svizzera. E quest'anno non dovrebbe andare diversamente, valuta il Credit Suisse. Varcare il confine per andare a fare compere in Italia, Germania o Francia, insomma, è diventato un'abitudine ormai consolidata fra gli svizzeri.
Nel mondo della politica e della società civile c'è chi invoca misure per contrastare questa tendenza. Ecco alcune delle proposte in campo per contrastare il turismo della spesa.
Franchigia più bassa: da 300.- a 50.-
Gli acquisti all'estero al di sotto dei 300 franchi sono esenti dall'Iva svizzera. Tale franchigia va abbassata a 50 franchi, chiede il consigliere agli Stati Udc Werner Hössli in una mozione che sarà valutata dalla competente commissione della sua camera. Ciò, valuta il Consiglio federale nel suo parere, comporterebbe un costo di massimo 20 franchi per spesa per i “turisti degli acquisti”. La spesa, del resto, continuerebbe a essere più vantaggiosa in Italia, Germania e Francia grazie al tasso di cambio con l'euro e alla differenza di prezzo. I costi di riscossione per l'Amministrazione federale delle dogane, invece, sarebbero però quintuplicati.
Iva rimborsata? Si paghi quella svizzera
Chi si fa rimborsare l'Iva estera tornando in patria dovrebbe sempre pagare l'Iva svizzera. In questo caso, insomma, non esisterebbe alcuna franchigia. «Non ci dovrebbero più essere acquisti esenti da qualsiasi Iva perché ciò svantaggia chi consuma all'interno dei confini nazionali», afferma Patrick Marty della Comunità d'interessi del commercio al dettaglio (Migros, Coop, Manor e Denner). I turisti della spesa, comunque, continuerebbero ad avere un vantaggio perché l'Iva richiesta all'estero è più che doppia rispetto a quella svizzera.
Prezzi più bassi in Svizzera
I prezzi al dettaglio in Svizzera dovrebbero essere abbassati. Almeno quelli dei prodotti importati. È quanto chiede l'Iniziativa per prezzi equi. Al momento i commercianti svizzeri devono acquistare le merci provenienti dall'estero allo stesso prezzo di acquisto dei consumatori finali. Questa cosiddetta soprattassa svizzera dovrebbe cadere, chiede l'iniziativa promossa dalla Fondazione per la protezione dei consumatori e di altri organizzazioni. La raccolta firme durerà ancora diversi mesi. I prezzi dei prodotti fatti in Svizzera non sarebbero toccati.