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CANTONE/SVIZZERAÈ arrivato il Black Friday, «che stress»

25.11.16 - 06:25
Oggi giornata di shopping scontato: così i negozi provano a rubare clienti all'e-commerce. Ma secondo gli esperti è solo «una gran fatica: si finirà per tornare online»
È arrivato il Black Friday, «che stress»
Oggi giornata di shopping scontato: così i negozi provano a rubare clienti all'e-commerce. Ma secondo gli esperti è solo «una gran fatica: si finirà per tornare online»

Io e il Black Friday

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

LUGANO - È arrivato il grande giorno: e non dite che non ve n'eravate accorti. Troppi gli annunci che si sono susseguiti, a pubblicizzare un evento che scimmiotta l'usanza americana: dando in qualche caso addirittura il via all'affare con una settimana di anticipo sulla data prefissata allo scopo.

La svolta del 2016 - Sconti, sconti e ancora sconti: in qualunque negozio, per qualunque categoria di prodotto. Quello che fino all'anno scorso ancora era un'incognita, stavolta sembra essere diventato una scommessa: estesa oltre le ventiquattr'ore cui dovrebbe venire confinata, allargata perfino ai generi alimentari, snaturata rispetto al significato di giornata d'inaugurazione dello shopping natalizio con cui ha avuto inizio negli Usa. 

Ma la ressa non piace a nessuno - In questo modo, brutta copia del costume d'oltreoceano, la bottega prova a riprendersi gli acquisti rubati dall'e-commerce: ma il Black Friday rischia paradossalmente di incentivarlo, giurano gli esperti. E di ridursi anzi solo a quello. Perché, così come è stato importato e com'è diventato, pare piuttosto «una follia», riflette Michael Gibbert, docente di marketing all'Usi. E uno stress, tanto per gli esercenti, quanto per i clienti. «I negozianti non sono in grado di gestire la ressa. E alla gente non piace sgomitare per fare acquisti. Non c'è soluzione: il cerchio è destinato presto a chiudersi e lo shopping a concentrarsi sul web».

Lo sconto? Tutto vero - Non a morire: perché lo sconto c'è, ed effettivo. «I negozi non possono permettersi false dichiarazioni: sarebbero ripresi immediatamente sui social. Il controllo sociale è troppo forte». Così «ci perdono soldi»: e senza per questo convincere il popolo a comprare. Non è un caso, per esempio, se da queste parti liti per accaparrarsi l'ultimo modello di televisore a prezzo stracciato non se ne sono ancora viste, come è accaduto invece negli Stati Uniti; né è la solita "questione di tempo". «Qui le persone non amano immergersi nel caos». Senza dire poi che «le compere di Natale meritano più tranquillità».

Così ci perdono tutti (o quasi) - «Nessuno vince», dunque: a parte «la scomodità». E, se il principio è risparmiare, perché non altrove. L'evento nato per contrastare lo strapotere del web finisce dunque, all'opposto, per alimentarlo. «Si tornerà alle origini. Il Black Friday si sposterà online», ribadisce Gibbert. Quello su cui non si torna indietro, invece, è l'ampliamento merceologico. Dall'elettronica ai vestiti, i viaggi e perfino il cibo o il gomitolo di lana con cui fare un maglione per l'inverno. «Lo slogan di Amazon "Everything on the web" è eloquente. In rete peraltro si trova di tutto: e molto di più che nei negozi fisici».

Prolungare l'offerta? «Deleterio» - Quanto ai "più giorni", «speriamo di no. Dobbiamo già fare i conti con il Christmas Creep, o il Natale che iniza il 31 agosto. Doversi confrontare anche con il Black Friday Creep... che fatica. C'è un po' troppo creep in giro», scherza, ma non troppo, Gibbert. Anche perché, spiega e conclude, l'obiettivo del Black Friday è «mettere sotto pressione il cliente per persuaderlo a comprare. Metterlo sotto pressione troppo a lungo significa produrre l'effetto contrario. Si finirebbe per perderlo: e per guastare lo shopping delle feste». 

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