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INDIALa banca Punjab denuncia una truffa di 1,7 miliardi di dollari

15.02.18 - 10:58
"Le transazioni non autorizzate" sono state eseguite da personale che è riuscito ad eludere il sistema centrale di controllo interno
Keystone
La banca Punjab denuncia una truffa di 1,7 miliardi di dollari
"Le transazioni non autorizzate" sono state eseguite da personale che è riuscito ad eludere il sistema centrale di controllo interno

NEW DELHI - La Punjab National Bank (PNB) ha denunciato in una comunicazione alla Borsa e alla polizia di aver rilevato transazioni fraudolente equivalenti a 1,77 miliardi di dollari realizzate con l'emissione di Lettere di credito (LoU) irrevocabili e garantite da parte di una sua 'Mid-corporate branch' di Mumbai a favore di imprese facenti riferimento al gioielliere miliardario indiano Nirav Modi ed a suoi soci.

Nel documento diffuso dalla PNB, che è la seconda banca pubblica indiana per importanza, si precisa che "le transazioni non autorizzate" sono state eseguite da personale che è riuscito ad eludere il sistema centrale di controllo interno permettendo la presentazione per l'incasso delle Lettere di credito anche a filiali all'estero di altre banche indiane, quali la Allahabad Bank, la Axis Bank e la Union Bank of India.

Tutti i media hanno diffuso oggi la notizia con grande evidenza perché, sostiene il quotidiano Business Standard, potrebbe trattarsi "di una delle più grandi truffe nella storia imprenditoriale indiana".

Gli 1,77 miliardi di dollari in gioco, precisa da parte sua The Indian Express, "rappresentano quasi un terzo della capitalizzazione di mercato della PNB, ed il 2,55% del denaro che figurava prestato dall'istituto a dicembre 2017.

La Finanza indiana (Enforcement Department) ha avviato perquisizioni nelle sedi delle società e le gioiellerie di Modi a New Delhi, Mumbai, mentre il titolo della PNB, dopo aver perso il 10% ieri in Borsa, si avviava a cedere oggi un altro 10%.

Da parte sua Modi, self-made man divenuto miliardario nell'ultimo decennio, ha chiesto dalla Svizzera - dove si pensa si trovi attualmente - di poter "restituire i crediti ricevuti in un periodo di sei mesi".
 
 

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