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MONDOConti bancari: spese più alte degli interessi

26.01.15 - 10:42
Secondo Comparis.ch la soluzione più vantaggiosa è PostFinance, con il Conto privato plus e l’E-conto di risparmio
Ti-Press
Conti bancari: spese più alte degli interessi
Secondo Comparis.ch la soluzione più vantaggiosa è PostFinance, con il Conto privato plus e l’E-conto di risparmio

Nella gran parte delle banche attualmente i piccoli risparmiatori pagano per la tenuta del conto ben più di quanto ricevano di interesse a fine anno: lo rivela un'analisi di Comparis.ch, che ha messo in confronto i 13 istituti finanziari più importanti del mercato. Le differenze fra le banche vengono definite "enormi": solo presso 3 società il cliente ci guadagna, in 9 ci rimette e in una ne esce in pareggio, si legge in un comunicato odierno.

Comparis.ch ha preso come cliente modello una persona con patrimonio relativamente limitato, ovvero in media 10'000 franchi sul conto privato e 20'000 franchi sul conto di risparmio. Gli specialisti del sito di paragoni su internet si sono chiesti quanto questa persona debba da una parte pagare in spese per pagamenti in entrata, bonifici o prelievi di contanti in Svizzera e all'estero, e dall'altra quanto riceva in interessi.

Risultato: le differenze annuali sono a volte molto elevate e possono superare anche i 160 franchi. La soluzione più vantaggiosa è PostFinance, con il Conto privato plus e l’E-conto di risparmio, che dopo dodici mesi permette di ricevere un accredito di 61 franchi (61 franchi d'interesse e 0 di spese). Assai staccate sono Banca Migros, con 6 franchi (70/64) e Raiffeisen con 0,50 centesimi (55/54,50).

Perfettamente alla pari ne esce il cliente Coop (55/55), mentre in perdita di 3 franchi finisce l'anno presso la Banca dello Stato del cantone Ticino (60/63) e la Banca cantonale di Lucerna (42/45).

Peggio succede in altre banche regionali come Banca cantonale di San Gallo (25/55), Banca cantonale vodese (31/64), Valiant (43/79) e Banca cantonale di Berna (35/103), dove il saldo negativo è compreso fra i 30 e i 68 franchi.

Ma è negli istituti più grandi che il piccolo risparmiatore deve passare maggiormente alla cassa per avere il privilegio di avere un conto: alla Banca cantonale di Zurigo le spese raggiungono 107 franchi, gli interessi 35, per un arretramento di 72 franchi. UBS dà solo 6 franchi di interesse, ma incassa 96 franchi per tenere il conto, ciò che fa guadagnare alla banca 90 franchi. In assoluto l'istituto più caro è però Credit Suisse, che attira il cliente con l'interesse migliore (105 franchi) per poi però stordirlo con le spese (206 franchi): ecco quindi che il risparmiatore si trova a fine anno più povero di 101 franchi.

Quelle indicate sono peraltro le offerte più vantaggiose, mette in guardia Comparis.ch. "Anche per il più semplice dei conti privati alcune banche offrono una selezione di prodotti tanto vasta quanto sconcertante", commenta Marc Parmentier, esperto del settore bancario, citato nel comunicato. "In alcuni casi questi prodotti sono notevolmente più costosi delle offerte prese in esame nel confronto, per un importo a volte anche di 50 franchi superiore".

Per questo è assolutamente necessario confrontare bene i prodotti. "Al momento di scegliere il conto, i consumatori faranno quindi bene a considerare non solo gli interessi, ma soprattutto le spese", spiega Parmentier facendo in particolare riferimento all'offerta di Credit Suisse. Attenzione inoltre a farsi tentare da altre forme di investimento. "Il conto di risparmio presenta il vantaggio di essere sicuro; naturalmente esistono possibilità di investimento con rendite maggiori, ma anche con un rischio di gran lunga più elevato", sottolinea lo specialista.

Per quanto riguarda le spese potrebbero inoltre avere un impatto gli interessi negativi introdotti dalla Banca nazionale svizzera a decorrere dal 22 gennaio 2015. "I tassi d'interesse negativi non riguardano direttamente i clienti privati, in quanto si tratta di quegli interessi che le banche devono pagare alla BNS per poter depositare il loro denaro presso lo stesso istituto centrale. È molto improbabile che le banche prelevino questi interessi negativi direttamente dai clienti", afferma Parmentier. "Non è tuttavia escluso che recuperino i costi aggiuntivi applicando spese più elevate".

ats

 

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