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RUSSIA/STATI UNITIResta alta la tensione tra Stati Uniti e Russia, a rischio i voli diretti

20.04.18 - 23:00
Mosca ha accusato gli Usa di impedire il rilascio dei visti agli equipaggi dell'aviolinea di bandiera russa
Keystone
Resta alta la tensione tra Stati Uniti e Russia, a rischio i voli diretti
Mosca ha accusato gli Usa di impedire il rilascio dei visti agli equipaggi dell'aviolinea di bandiera russa

MOSCA - Aspettando Godot, il tanto attesto summit Trump-Putin proposto dal presidente americano stesso e poi scomparso dall'agenda politica, la tensione fra Stati Uniti e Russia, dopo l'attacco alleato in Siria e il nuovo round di sanzioni imposte da Washington, non accenna a diminuire. Anzi.

La prossima vittima del braccio di ferro potrebbe essere l'Aeroflot, unica compagnia aerea ad assicurare un collegamento diretto, senza scali, fra i due Paesi. Mosca, infatti, ha accusato gli Usa di «impedire il rilascio dei visti» agli equipaggi dell'aviolinea di bandiera russa.

«Queste difficoltà sono state create deliberatamente perché i tagli ai diplomatici non hanno influenzato la sezione consolare dell'ambasciata», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, precisando che la responsabilità della situazione «ricade sugli Usa».

Che però, attraverso la portavoce della loro ambasciata a Mosca, Andrea Kalan, smentiscono ogni cosa, bollando come «false» le affermazioni dei russi. Secondo Kalan i consolati Usa in Russia riservano agli equipaggi «appuntamenti dedicati» e molti di questi slot in realtà «non vengono utilizzati».

Kalan ha quindi definito l'allarme russo come «controproducente» e ha esortato gli equipaggi a sfruttare questi canali riservati. Un giallo, visto che Aeroflot ha confermato le difficoltà benché abbia precisato che «al momento ci sono visti sufficienti per mantenere i voli per diversi mesi». I piloti e gli assistenti di volo, ha aggiunto la compagnia, potrebbero però «dover fare gli straordinari».

Ma tutto può essere. Il Parlamento è in pieno delirio da contro-sanzioni e in generale si tende ormai a bollare lo stato delle relazioni con gli Usa come peggiore che al tempo della guerra fredda. Basti dire che a due ballerini del Bolshoi, Jacopo Tissi e 'l'etoile' Olga Smirnova, sono stati rifiutati i visti per esibirsi al Lincoln Center di New York.

«Non capisco per quale motivo è successo, se non perché sono russi», ha detto Linda Morse, presidente dello Youth America Grand Prix, organizzatore dell'evento. «Ma non ha alcun senso». E non è forse un caso che il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, visto appunto l'andazzo, abbia deciso di buttar giù dei punti fermi: «Sono sicuro al 100 per 100 - ha dichiarato in un'intervista a RIA Novosti - che le forze armate di Usa e Russia, nonché i nostri leader, non permetteranno uno scontro armato tra i due paesi». Insomma, comunque vada, non sarà l'olocausto.

Le divergenze però restano. Lavrov, pur parlando in diplomatichese, ha fatto capire che i negoziati sull'incontro fra Trump e Putin sono sostanzialmente "in stallo" e, a questo proposito, il suo ministero è un po' in imbarazzo poiché non vorrebbe essere troppo «pressante» con la controparte americana ma allo stesso tempo, visto che l'invito è stato fatto, vi è l'attesa perché tutto quanto di «concretizzi». Putin d'altra parte "è pronto" e la speranza di sciogliere le aspertà nel corso di un summit vero e proprio non sono mai morte.
 
 

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