Secondo un rapporto, le interferenze di Mosca non si fermano alle elezioni negli Stati Uniti, ma tutta l'Europa sarà sempre di più nel mirino dei "cavalli di Troia" russi
MOSCA - Le interferenze di Mosca non si fermano alle elezioni negli Stati Uniti, ma tutta l'Europa è e sarà sempre di più nel mirino dei "cavalli di Troia" russi. E tra i Paesi più a rischio nei prossimi mesi c'è l'Italia, insieme alla Grecia e alla Spagna.
L'allarme viene lanciato in un rapporto del think tank statunitense Atlantic Council, che cita la Lega Nord e il Movimento Cinque Stelle tra i partiti che, al di là delle differenze, negli ultimi anni hanno strizzato l'occhio al Cremlino.
Secondo il rapporto in Italia, così come negli altri Paesi dell'Europa mediterranea, l'influenza della Russia è cresciuta con le conseguenze della lunga crisi economica, che ha favorito l'avanzata dei populismi a discapito dei partiti politici tradizionali. Anche se la mano del Cremlino si è allungata pure sulle elezioni in Germania, in Francia e in Olanda.
"All'interno dei movimenti anti-establishment italiani - si legge nel rapporto - Putin è diventato un potente simbolo nell'ambito della battaglia contro il globalismo".
Una percezione - si spiega - che può essere stata rafforzata proprio dalla propaganda più o meno occulta portata avanti da Mosca, che per diversi anni ha enfatizzato il ruolo di Putin. Visto dai populisti in Italia - si aggiunge - anche come un campione della lotta contro l'Unione europea e alle élite occidentali.
Il rapporto mette comunque in evidenza come fin dai primi anni '90 molti sono stati gli intellettuali della destra radicale e neofascista che sono stati in contatto con gli ultranazionalisti russi.
E da li' che e' partita "la costruzione di una rete di influenze" tesa a interferire su attori chiave della politica italiana, con una accelerazione nel 2012 e 2013 sull'onda anche della crisi della Crimea e dell'Ucraina, quando Mosca ha rafforzato la sua azione propagandistica all'estero.