Per il monarca nipponico solo un cenno della testa e la sua solita stretta di mano
TOKYO - Un cenno della testa e una stretta di mano, ma nessun inchino. Così il presidente americano Donald Trump ha salutato l'imperatore del Giappone Akihito, nella visita alla residenza reale di Tokyo.
Il tycoon, abito scuro e cravatta celeste, assieme alla first lady Melania con un vestito lungo blu, sono stati accolti nell'atrio della residenza della coppia reale. Con un cenno del capo e sorridendo, Trump, avvicinandosi, ha stretto le mani ad Akihito e alla consorte.
La diretta della televisione pubblica giapponese Nhk ha mostrato le due coppie avviarsi all'interno della residenza, e accomodarsi sulle poltrone accompagnati da interpreti.
Al termine dell'incontro di 30 minuti Trump ha di nuovo stretto la mano di Akihito e con la mano sinistra ha dispensato delle leggere pacche sulla spalla del sovrano, ringraziandolo per l'incontro.
Secondo la tradizione giapponese, nessun ospite dovrebbe cercare un contatto fisico con i dignitari reali, tanto meno stringere la mano, ma spesso gli ospiti stranieri non rispettano l'etichetta.
L'attuale monarca 84enne è stato il primo erede della casa reale a sposare un cittadina comune, interpretato come un segnale di modernità, slegato dalla tradizione millenaria del trono del Crisantemo, la più antica monarchia ereditaria esistente al mondo senza aver subito interruzioni: a partire dal 660 a.C.
Il padre di Akihito, l'imperatore Hirohito, fu l'ultimo sovrano del Giappone ad essere considerato di origine o natura divina, fino alla 'dichiarazione della natura umana', annunciata via radio nel 1946, all'indomani della sconfitta militare del Paese nel secondo conflitto mondiale.