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REGNO UNITOMay: «Sarò durissima nei negoziati sulla Brexit»

02.05.17 - 20:14
May: «Sarò durissima nei negoziati sulla Brexit»

LONDRA - «Sarò durissima ('a bloody difficult woman') nei negoziati sulla Brexit». Theresa May lancia una nuova sfida a Bruxelles dopo lo scontro causato dalle rivelazioni del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine relative al fallimento della cena di lavoro della scorsa settimana della premier britannica col presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker e il capo negoziatore Ue Michel Barnier.

Prima di questo duro affondo, fonti Tory alla Bbc avevano mandato un messaggio alle autorità europee, chiedendo di evitare una «guerra negoziale», che in realtà suonava come un chiaro avvertimento a non giocare sporco a colpi di fughe di notizie e rivelazioni sui media per influenzare le trattative.

Allo stesso tempo May ha affermato di non ricordare il resoconto della riunione con Juncker e ha nuovamente bollato, dopo le dichiarazioni di ieri, le voci sull'incontro infuocato come "pettegolezzi". Ma ha ammesso ancora una volta che i negoziati sul divorzio da Bruxelles saranno «difficili». E a darle man forte è intervenuta anche il ministro dell'Interno, Amber Rudd, secondo cui questo «non è il modo corretto» di negoziare e la Gran Bretagna si impegna a portare avanti le trattative in «buona fede». Chiare le indicazioni del governo conservatore: se si continua in questa direzione di diffusione del 'gossip' tramite la stampa filo-Ue, Londra non può restare a guardare.

Anzi, si può intravedere già l'esempio di una 'contromisura' adottata dal Daily Telegraph, il quotidiano più vicino all'establishment Tory, che denuncia in prima pagina il boicottaggio del piano May per assicurare i diritti dei cittadini Ue residenti nel Regno Unito e, in base al principio di reciprocità, degli expat britannici nei Paesi del continente. Secondo documenti visti dal giornale, il primo ministro da settimane avrebbe chiesto di risolvere in tempi rapidi la questione rivolgendosi sia a Juncker che al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.

Bruxelles intanto va avanti con la sua tabella di marcia: nella bozza di mandato a negoziare con Londra, che sarà presentata domani, l'Ue conferma la sequenza di una trattativa sulla Brexit per fasi, dove prima di iniziare a parlare di relazioni future con la Gran Bretagna, si dovrà concludere la parte che riguarda temi chiave come la garanzia dei diritti dei cittadini, del rispetto degli obblighi finanziari verso l'Ue ed i confini tra Irlanda del Nord e Irlanda. Secondo Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei, "uno dei punti più complessi della trattativa" riguarderà proprio «gli obblighi finanziari, di bilancio, sottoscritti dai britannici sino al 2023». Bruxelles inoltre ha fortemente criticato il blocco del Regno Unito alla revisione di medio termine del budget Ue, motivato da Londra con il 'purdah', il periodo pre-elettorale in cui è previsto che l'esecutivo non firmi niente di fondamentale e che abbia carattere di lunga durata. E così si torna a parlare di reciprocità, con la minaccia da parte della Commissione europea di iniziare le trattative sul divorzio di Londra solo dopo l'8 giugno, quando i britannici andranno alle urne.

Già domani è un altro giorno cruciale per May, che si presenterà davanti alla regina Elisabetta a Buckingham Palace per chiedere ufficialmente lo scioglimento del Parlamento di Westminster.

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