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ISRAELEMuro del Pianto, futura stazione dei treni dedicata a Trump  

27.12.17 - 09:57
Una linea ferroviaria correrà sotto la Città Vecchia di Gerusalemme
Keystone
Muro del Pianto, futura stazione dei treni dedicata a Trump  
Una linea ferroviaria correrà sotto la Città Vecchia di Gerusalemme

GERUSALEMME - «Fermata Donald Trump» al Muro del Pianto nel cuore di Gerusalemme. Se tutto andrà come predice il ministro dei trasporti Yisrael Katz, al presidente Usa, che ha riconosciuto la città capitale di Israele, sarà intitolata una delle stazioni di una avveniristica ferrovia che dall'aeroporto Ben Gurion trasporterà direttamente a Gerusalemme milioni di visitatori.

Il progetto - per ora ancora nella fase iniziale - prevede la costruzione di due stazioni sotterranee e scavi per oltre 3 chilometri di tunnel sotto Gerusalemme e la Città Vecchia: uno dei luoghi politicamente e storicamente più sensibili della regione, se non del mondo.

Più di 700 milioni di dollari il costo stimato e circa 4 anni il tempo necessario per i lavori. Katz - che è anche ministro dei servizi segreti - ha sottolineato in un comunicato - che la ferrovia ad alta velocità consentirà ai visitatori di raggiungere «il cuore pulsante del popolo ebraico: il Muro del Pianto e il Monte del Tempio» (la Spianata delle Moschee in ebraico).

La scelta di intitolare la fermata del Muro a Donald Trump è stata presa, ha spiegato Katz, «per la sua coraggiosa e storica decisione di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele».

L'omaggio di Israele al presidente americano per una mossa (compresa quella dello spostamento dell'ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme) che ha registrato all'Onu una risoluzione di condanna votata anche da larga parte dell'Europa.

E che ha compattato il mondo arabo e scatenato la rabbia della leadership palestinese inviperita contro gli Usa ritenuti «mediatori disonesti» e una serie di proteste e scontri (con morti e feriti) in Cisgiordania, a Gaza e a Gerusalemme stessa, spinte anche da Hamas.

Agli scontri si sono aggiunti i razzi di nuovo lanciati contro Israele. Proprio oggi da Beirut i servizi di sicurezza del paese, citati dal Daily Star quotidiano libanese in inglese, hanno fatto sapere che diversi gruppi armati anti-israeliani, tra cui Hezbollah e Hamas, stanno formando un'alleanza - una sorta di asse inclinato verso l'Iran - per organizzare iniziative «a livello politico, militare e di sicurezza» contro la decisione di Trump su Gerusalemme.

Il capo dello Shin Bet (sicurezza interna di Israele) Nadav Argaman ha già messo in luce che Hamas sta approfittando della situazione innescata dalla dichiarazione Usa «per portare attacchi e minare la stabilità dell'Autorità nazionale palestinese».

Un sondaggio odierno ha rivelato che il 70% dei palestinesi sono a favore delle dimissioni del presidente Abu Mazen. Un dato che si è sommato al nervosismo negli ambienti politici di Ramallah di fronte a notizie - diffuse con insistenza da alcuni mezzi stampa arabi - secondo cui Usa ed Israele starebbero cercando (con l'assenso dell'Arabia Saudita) di far emergere un nuovo leader in sostituzione di Abu Mazen (82 anni), vista la sua strenua opposizione alla politica del presidente Donald Trump.

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