Cerca e trova immobili

SPAGNAChiesta l'incriminazione di Puigdemont per 'ribellione'

30.10.17 - 12:44
La stessa richiesta è stata formulata per i suoi ministri e per la presidente del Parlamento catalano Carme Forcadell. Lui è a Bruxelles per vedere i nazionalisti fiamminghi
Keystone
Chiesta l'incriminazione di Puigdemont per 'ribellione'
La stessa richiesta è stata formulata per i suoi ministri e per la presidente del Parlamento catalano Carme Forcadell. Lui è a Bruxelles per vedere i nazionalisti fiamminghi

MADRID - Il procuratore generale dello Stato spagnolo Juan Manuel Maza ha chiesto l'incriminazione del President catalano Carles Puigdemont e dei suoi ministri per "ribellione" e "sedizione".

La stessa richiesta è stata formulata per la presidente del Parlamento catalano Carme Forcadell, come per i membri dell'ufficio di presidenza.

La denuncia contro Puigdemont e i ministri è stata presentata davanti alla Audiencia Nacional di Madrid, quella contro Forcadell e l'ufficio di presidenza, che sono ancora coperti dall'immunità parlamentare, davanti al tribunale supremo.

Le richieste d'incrimnazione sono state presentate con l'accusa di "ribellione", "sedizione" e "malversazione", che prevedono condanne fino a 30 anni, per la dichiarazione di indipendenza votata venerdì.

Almeno per ora il procuratore generale non chiede l'arresto preventivo dell'ex presidente catalano, dei suoi ex ministri e della presidente del Parlament Carme Forcadell.

Maza attenderà che gli imputati siano sentiti dal giudice per pronunciarsi su possibili misure cautelari.

Erc: «Elezioni illegittime ma parteciperemo» - Il partito della Sinistra Repubblicana Catalana (Erc) del vicepresidente Oriol Junqueras considera non legittime le elezioni convocate da Madrid il 21 dicembre, ma intende parteciparvi. Lo ha detto il portavoce Sergi Sabrià.

«Non sono convocate legittimamente, ma dobbiamo essere capaci di trasformarle in una opportunità per consolidare la Repubblica: non possiamo perderne neanche una», ha affermato dopo una riunione della direzione.

Puigdemont è a Bruxelles - L'ex presidente catalano Carles Puigdemont si trova in questo momento a Bruxelles. Lo ha confermato alla tv Sexta il ministero dell'Interno spagnolo, secondo quanto scrive La Vanguardia online. Puigdemont si sarebbe recato in Belgio per incontri con i nazionalisti fiamminghi. Lo scrive El Periodico online.

Ieri il segretario di Stato belga all'immigrazione Theo Francken aveva ipotizzato un asilo politico per Puigdemont. Il partito di Francken, l'N-VA, fa parte della coalizione di governo, e il premier Charles Michel in serata è dovuto intervenire per escludere l'ipotesi dopo la reazione irritata di Madrid.

Secondo altri quotidiani, El Diario e La Vanguardia, insieme a Puigdemont ci sarebbero altri ex «ministri» del governo catalano a Bruxelles, ma non ne forniscono i nomi. A suggerire a Puigdemont di recarsi in Belgio, sarebbero stati i suoi legali, per obbligare le autorità giudiziarie spagnole ad essere più precise nelle accuse nei suoi confronti. Secondo La Vanguardia, Puigdemont e i suoi ministri potrebbero incontrare la stampa questo pomeriggio.

«Non preoccupa» - Il viaggio del presidente destituito catalano Carles Puigdemont in Belgio «non preoccupa» Madrid: lo hanno detto fonti del ministero dell'Interno spagnolo a La Vanguardia, precisando che quello che oggi contava davvero è che non si presentasse al Palau de la Generalitat.

Puigdemont parlerà soltanto domani - L'ex presidente della Generalitat parlerà pubblicamente soltanto domani. Lo twitta il corrispondente di Tv3 a Bruxelles Xavi Coral secondo cui Puigdemont è a Bruxelles in un luogo discreto e sicuro.

Asilo intra-Ue, pochi casi e quasi sempre respinti - Tecnicamente non è possibile per un cittadino di un Paese europeo chiedere asilo in un altro Stato della Ue. Tali domande sarebbero considerate irricevibili, perché si presuppone che tutti gli Stati Ue rispettino i diritti e le libertà fondamentali. Ma il Belgio fa eccezione, ed è probabilmente l'unico dei 28 ad accettare richieste di asilo da concittadini europei.

I casi, però, riguardano perlopiù minoranze etniche come i rom: nel 2016 il Commissariato generale belga per i rifugiati (CGRA) ha ricevuto 20 domande di asilo da parte di rom bulgari, romeni e slovacchi.

La richiesta va inviata all'Ufficio degli stranieri, che la trasmette al CGRA, che dovrà valutarla, e tutto nell'ambito di una procedura accelerata: il Commissariato ha solo cinque giorni per prendere una decisione sulla base di un esame individuale. A differenza delle domande di asilo di cittadini extra Ue, la cui valutazione può prendere parecchi mesi, quelle europee non richiedono uno scrutinio approfondito perché anche il Belgio presuppone che non ci sia violazione di diritti tra partner Ue. Negli ultimi cinque anni, infatti, tutte le domande sono state respinte.

Se è quindi tecnicamente possibile chiedere asilo al Belgio, non è detto che per il Paese sia politicamente percorribile concedere protezione a Puigdemont, come aveva paventato il ministro all'Immigrazione Theo Francken. Concedergli l'asilo significherebbe dubitare che la Spagna sia in grado di assicurargli un processo e un trattamento equi, circostanza che creerebbe una frattura insanabile con Madrid. Per questo il Governo belga è imbarazzato, ed ha isolato il ministro nazionalista fiammingo, che vorrebbe spezzare quel cordone di sicurezza stretto dall'Ue attorno alla questione catalana.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE