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STATI UNITI / EUROPAFacebook: l'allarme del Garante Ue per le elezioni europee

20.03.18 - 20:55
Le elezioni del maggio 2019 potrebbero essere il prossimo obiettivo di manipolazione elettorale
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Facebook: l'allarme del Garante Ue per le elezioni europee
Le elezioni del maggio 2019 potrebbero essere il prossimo obiettivo di manipolazione elettorale

NEW YORK - Non è una volontà di fare allarmismo, ma il modello di funzionamento di Facebook e dei social "è lo stesso" ovunque nel mondo. E, quindi, le elezioni europee del maggio 2019 potrebbero essere il prossimo obiettivo di manipolazione elettorale attraverso l'uso degli algoritmi che ha dimostrato di avere "un impatto articolato" sulla democrazia. È il monito lanciato dal Garante Ue per la privacy Giovanni Buttarelli in occasione dello scoppio dello "scandalo del secolo", di cui Cambridge Analytica è solo "la punta dell'iceberg".

Il numero uno per la protezione dei dati personali in Europa chiede quindi di avviare una cooperazione tra le autorità per la privacy e quelle di telecomunicazioni ed elezioni dei 28. Le sole, tra l'altro, che hanno "competenze per intervenire" nelle campagne elettorali.

Le europee, avverte Buttarelli, "sono un importante test per tutti noi", perché "non è una sommossa anti-Google o anti-Facebook" ma si tratta di assicurare il "principio di parità delle armi" per quanto riguarda la trasparenza e l'accesso ai dati personali dei potenziali elettori da parte di chi fa politica. Dalla rielaborazione dei 'like' alle 'fan page' seguite sino alle attività geolocalizzate, "il modello" di Facebook "è globale" per cui, sottolinea Buttarelli, anche se per ora non è possibile dire per esempio se i dati degli italiani - meno attivi sui social di britannici o americani - siano stati utilizzati per influenzare le elezioni del 4 marzo, "può darsi che ci siano già stati esempi dell'infanzia di questa prassi, quindi è bene tenere gli occhi aperti".

"Non siamo qui per allarmarvi, ma il problema è reale e urgente", è il messaggio lanciato dal Garante Ue alle istituzioni europee mentre il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani ha deciso di convocare l'amministratore delegatodi Facebook Mark Zuckerberg in aula per "chiarire davanti ai rappresentanti di 500 milioni di europei che i dati personali non vengono utilizzati per manipolare la democrazia".
 
 

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