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STATI UNITINelle prigioni texane "Mein Kampf" non è vietato, ma i Monty Python sì

04.12.17 - 06:00
Sono più di 10mila quelli che il Dipartimento di giustizia criminale non mette a disposizione dei carcerati
Keystone / AP
Nelle prigioni texane "Mein Kampf" non è vietato, ma i Monty Python sì
Sono più di 10mila quelli che il Dipartimento di giustizia criminale non mette a disposizione dei carcerati

DALLAS - Sono oltre 10mila i libri vietati nelle prigioni texane. L'elenco, però, riserva qualche sorpresa: i circa 150mila detenuti dello Stato hanno a disposizione complessivamente 248281 libri da poter leggere, tra i quali scritti del fondatore del Ku Klux Klan e "Mein Kampf" di Adolf Hitler.

I dati sono stati raccolti dal Dallas Morning News e sono stati ripresi oggi dal britannico Guardian. Il Dipartimento di giustizia criminale del Texas non ha messo il veto su due titoli di Hitler, su due del suprematista bianco David Duke e nemmeno su "The Holy Book of Adolf Hitler" di James Battersby, sorta di "Bibbia" del neonazismo e del pensiero esoterico del Führer.

Tra i libri non ammessi nei penitenziari ci sono "Freakonomics - Il calcolo dell'incalcolabile", best-seller di Steven D. Levitt e Stephen J. Dubner da oltre un milione di copie che spiega la società contemporanea tramite formule matematiche e teorie economiche. C'è poi "Il colore viola" di Alice Walker, un libro sulla pigrizia di Homer Simpson e "Monty Python's Big Red Book", il libro che raccoglie il materiale del Flying Circus del gruppo comico britannico. Anche una raccolta di sonetti di William Shakespeare non è consentita.

I criteri che portano alla censura di un libro sono «informazioni su come fabbricare esplosivi, armi e/o droghe», indicazioni su come scappare da un carcere, scene esplicite di sesso fuorilegge come stupro, incesto e così via. Non sono ammessi nemmeno i libri pop up per bambini e quelli nei quali si possono nascondere armi o strumenti metallici. Anche le mappe sono vietate, nel caso possano diventare utili durante un'evasione.

Il tema suscita dibattito in Texas: il direttore della sezione locale dell'American Civil Liberties Union, organizzazione non governativa orientata a difendere i diritti civili e le libertà individuali, ritiene che i detenuti dovrebbero avere lo stesso accesso ai libri delle persone in libertà. Chi è a favore della lista, invece, mette su un piano superiore la tutela della sicurezza e dell'ordine all'interno degli istituti di pena.

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