Le autorità belghe si apprestano a decidere sul mandato di cattura. L'ex presidente catalano: «Disposto a cooperare»
BRUXELLES / MADRID - L'ex presidente catalano Carles Puigdemont e i quattro ex ministri che con lui si trovano in Belgio verranno fermati nelle prossime ore e portati davanti a un giudice istruttore, al quale spetterà decidere sul mandato di arresto europeo spiccato dalla Spagna. Lo riportano fonti della magistratura di Bruxelles, citate da Europa Press. «Perché un giudice entri nel merito, le persone ricercate devono essere prima private della libertà», ha spiegato a Europa Press il portavoce della magistratura Gilles Dejemeppe.
I mandati di arresto europei riguardano, oltre all'ex presidente catalano, i suoi ex ministri Antoni Comin (Salute), Clara Ponsati (Istruzione), Lluis Puig (Cultura) e Meritxell Serret (Agricoltura). Secondo i media spagnoli, la Procura di Bruxelles vorrà interrogare Puigdemont e gli ex ministri prima di designare il giudice che deciderà sui mandati di arresto europei emessi venerdì da un giudice della Corte nazionale spagnola. I cinque politici indipendentisti sono accusati di «ribellione, sedizione, distrazione di fondi pubblici e disobbedienza alle autorità», fatti che in Spagna possono essere puniti anche con 30 anni di prigione.
Puigdemont: «Sono disposto a cooperare» - Fino a ieri l'ex presidente catalano assicurava via Twitter, in fiammingo, di essere a disposizione delle autorità del Paese che lo ospita. «Siamo disposti a cooperare pienamente con la giustizia belga sul mandato d'arresto europeo emesso dalla Spagna», scriveva.
Indipendentisti con il vento in poppa - Il primo partito catalano - Esquerra Republicana de Catalunya (Erc) - vincerebbe le elezioni con oltre il 29% dei voti il 21 dicembre, ma le tre principali formazioni indipendentiste della regione - Erc, PDECat e CUP - non otterrebbero la maggioranza assoluta dei seggi nel Parlament. È quanto emerge da un sondaggio realizzato da GAD3 per il quotidiano "La Vanguardia". Il sondaggio prevede inoltre una partecipazione record, oltre l'80%, all'appuntamento elettorale.
Erc, PDECat e CUP si aggiudicherebbero 66 deputati, due in meno dei 68 necessari per avere la maggioranza assoluta nella Cámara catalana. Erc otterrebbe il 29,3% dei voti, seguito dal PDECat con il 10,4% e da CUP con il 6,3%: insieme, quindi, questi tre partiti avrebbero il 46% - 1,8 punti in meno rispetto a due anni fa - contro il 43,9% dei partiti anti-secessione (Cs, PSC e PP), che avanzerebbero di cinque punti.
We zijn bereid tot volledige medewerking met Belgische justitie nav het Europees aanhoudingsbevel uitgevaardigd door Spanje
— Carles Puigdemont ? (@KRLS) 4 novembre 2017