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STATI UNITIRussiagate, Comey: «Non ho detto di non essere indagato»

07.06.17 - 07:50
L'ex numero uno dell'Fbi intende contestare le dichiarazioni di Trump
Russiagate, Comey: «Non ho detto di non essere indagato»
L'ex numero uno dell'Fbi intende contestare le dichiarazioni di Trump

NEW YORK - L'ex numero uno dell'Fbi, James Comey, smentirà quanto dichiarato da Donald Trump affermando di non aver detto al presidente che non era sotto indagine dell'Fbi per il Russiagate. Lo riporta la Cnn citando alcune fonti, alla vigilia dell'audizione di giovedì di Comey in Congresso.

Nelle ricostruzioni di Trump, Comey gli avrebbe detto tre volte che non era indagato. L'ex numero uno dell'Fbi intende contestare queste dichiarazioni.

Il giorno dopo la richiesta di Donald Trump di mettere fine alle indagini su Michael Flynn, Comey si è inoltre rivolto al ministro della Giustizia. A Jeff Session l'ex numero uno dell'Fbi ha detto di non voler restare da solo con il presidente. A ricostruire il confronto è il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali Comey si è rivolto a Sessions dopo il faccia a faccia con Trump nello Studio Ovale perché convinto che fosse compito del Dipartimento di Giustizia tutelare l'Fbi.

Comey non ha rivelato a Sessions il motivo della sua irritazione per l'incontro con Trump, ovvero la richiesta del presidente di mettere fine alle indagini sull'ex consigliere alla sicurezza nazionale travolto dal Russiagate. Il Dipartimento di Giustizia di solito rappresenta un muro fra la Casa Bianca ed eventuali indagini penali per evitare anche il minimo dubbio di interferenza politica. 

Trump chiese a capo 007 pressione su Comey - Il presidente Usa Donald Trump ha chiesto al capo dell'intelligence americana, Daniel Coats, di fare pressing su James Comey affinché l'Fbi facesse un passo indietro sulle indagini su Michael Flynn e il Russiagate. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali Coats avrebbe riferito delle pressioni di Trump ad alcuni colleghi.

Il fatto risale al 22 marzo scorso, una settimana dopo la conferma di Coats in Senato. Il direttore dell'intelligence era alla Casa Bianca con i funzionari di altre agenzie governative. Al termine dell'incontro Trump ha chiesto a tutti di lasciare la stanza ad accezione di Coats e del direttore della Cia Mike Pompeo. Trump si sarebbe lamentato di Comey e dell'indagine, mette in evidenza il Washington Post. Coats dopo essersi confrontato con altri dell'intelligence ha deciso che intervenire su Comey non sarebbe stato appropriato.

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