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MOSCA - «Proveremo a contestare la decisione del ministero della Giustizia ma le chance sono minime. Poi sarà solo un fattore di tempo l'eliminazione del Levada Center, il principale istituto demoscopico russo e con esso un servizio di indagine sociologica indipendente: lavorare con lo status di "agente straniero" è infatti impossibile». Così, a Meduza, il direttore del centro Lev Gudkov all'indomani dell'inclusione nella lista di ONG 'agenti stranieri'.
Il direttore ha poi sottolineato che «fare delle ricerche indipendenti, cioè misurare il rating elettorale dei partiti, esaminare l'atteggiamento verso la corruzione e le idee sulla democrazia diventerà ora impossibile».
«I soldi per queste ricerche si guadagnavano con le indagini di marketing, che ora vengono considerate attività politica». Non solo. «La legge - spiega - ci obbliga ad avvertire le persone che siamo 'agenti stranieri': con un tale marchio i sondaggi demoscopici diventano impossibili».
«È una situazione ipocrita», accusa Gudkov parlando al quotidiano Vedomosti. «Hanno paura a dichiararci ufficialmente fuori legge perciò ci fanno asfissiare in un angolo in un modo che sembra legale». Al ministero della Giustizia hanno poi considerato finanziamenti stranieri «accordi firmati con università straniere e compagnie di ricerca internazionali». «In ogni caso facciamo appello e cercheremo di farci cancellare dalla lista di agenti», ha detto il vice direttore di Levada, Aleksei Grazhdankin.
La legge sulle elezioni dice che le NGO-agenti stranieri «non possono effettuare attività che favorisca o ostacoli le chance di elezione dei candidati e non possono partecipare alle campagne elettorali in altre forme», ricorda Grigori Melkoniants il co-presidente dell'associazione "Golos". Secondo lui Levada Centre è stato riconosciuto agente come «forma di pressione».
