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STATI UNITI / IRANIl Wall Street Journal insiste: i 400 milioni per gli ostaggi sono stati pagati

18.08.16 - 15:35
Il cargo che portò il denaro a Teheran, secondo il quotidiano, sarebbe decollato da Ginevra
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Il Wall Street Journal insiste: i 400 milioni per gli ostaggi sono stati pagati
Il cargo che portò il denaro a Teheran, secondo il quotidiano, sarebbe decollato da Ginevra

WASHINGTON - Emergono nuovi dettagli sui 400 milioni di dollari pagati in contanti dal governo Usa all'Iran in coincidenza, il 17 gennaio scorso, con il rilascio di 4 prigionieri americani detenuti a Teheran. A renderli noto è il Wall Street Journal, lo stesso quotidiano americano che 2 settimane fa rivelò la notizia.

Solo quando tre dei quattro prigionieri partirono a bordo di un volo delle Forze aeree svizzere, gli Usa sbloccarono la somma di denaro, che fu portata in Iran a bordo di un aereo cargo iraniano della compagnia Iran Air, decollato dall'aeroporto di Ginevra.

Le ulteriori rivelazioni potrebbero inasprire lo scontro con i repubblicani, che accusano il governo Usa di aver pagato un riscatto per la liberazione dei quattro detenuti. Il quotidiano ricorda inoltre che la compagnia aerea fu inserita nel 2011 nella lista dei destinatari delle sanzioni americane del Dipartimento dei Tesoro, perché è accusata di trasportare armi e rifornimenti per le Guardie rivoluzionarie iraniane. Sanzioni revocate, nel quadro dello storico accordo sul nucleare, proprio il 16 gennaio. Il presidente Barack Obama precisò che la somma non corrispondeva a un riscatto, ma che il rilascio dei prigionieri e l'invio del denaro erano avvenuti tramite due diversi canali diplomatici.

Il governo Usa spiegò che i 400 milioni erano la prima rata di 1,7 miliardi di dollari per porre fine alla lunga disputa tra i due Paesi seguita sul fallito accordo del 1979, poco prima ella caduta dello scià, quando il governo di Mohammad Reza Pahlavi versò 400 milioni di dollari in un fondo del Pentagono per pagare consegne militari mai effettuate a causa della rivoluzione. Il quarto prigionieri fu rilasciato successivamente.

Ma i funzionari americani si erano rifiutati di spiegare come e quando avvenne il trasferimento, che, scopre il quotidiano, fu organizzato da dirigenti dell'Iran Air. Sul velivolo c'erano sia euro che franchi svizzeri, ma anche altre valute.

Uno dei tre detenuti rilasciati il 17 gennaio come parte di uno scambio di prigionieri, Saeed Abedini, ha raccontato di aver aspettato insieme agli altri due all'aeroporto di Mehrabad sin dalla sera precedente: un alto funzionario iraniano gli disse che la sua partenza era vincolata all'arrivo di un altro aereo.

Dichiarazioni smentite dal Dipartimento di Stato Usa, secondo cui il ritardo fu dovuto alle operazioni di ricerca dei familiari di un altro detenuto, Jason Rezaian, ex capo dell'ufficio di Teheran del Washington Post.

Abedini testimonierà a settembre davanti al Comitato per le Relazioni estere della Camera Usa. L'amministrazione americana, ricorda il WSJ, ha confermato di aver pagato i rimanenti 1,3 miliardi di dollari, pari agli interessi maturati in 37 anni.

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