Gli svizzeri hanno un’impronta ecologica troppo elevata. Ecco qualche consiglio per ridurre il consumo di risorse delle abitazioni e proteggere l’ambiente
Per contrastare il cambiamento climatico globale e le sue conseguenze, 195 Paesi, tra cui anche la Svizzera, hanno sottoscritto nel 2015 l’accordo di Parigi. Obiettivo dell’accordo è ridurre le emissioni totali di gas serra e limitare l’aumento delle temperature globali a meno di 2°C. Nel quadro dell’accordo, la Svizzera si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 50 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Al contempo tuttavia, gli svizzeri consumano troppe risorse naturali. Se l’intera popolazione mondiale vivesse con la stessa massiccia impronta ecologica lasciata dagli svizzeri, sarebbero necessari quasi tre pianeti. Lo squilibrio tra l’impronta ecologica della Svizzera e la biocapacità del pianeta sussiste ormai da molti anni. Questo consumo smodato è possibile solo grazie all’importazione di risorse naturali e allo sfruttamento eccessivo di beni globali come l’atmosfera. Il consumo di energia fossile costituisce quasi due terzi dell’impronta ecologica della Svizzera. Negli ultimi decenni, questa voce è inoltre quella che è aumentata in maniera più marcata. Con circa il 25 per cento dell’impronta ecologica totale, anche il nostro fabbisogno di terreni agricoli, boschi e prati naturali rappresenta una percentuale importante.
Nella galleria di immagini qui sopra, presentiamo qualche consiglio grazie ai quali i singoli e i piccoli nuclei famigliari possono contribuire alla protezione del clima e dell’ambiente. In questa seconda parte, l’accento è posto sul tema delle abitazioni. La settimana prossima vi presenteremo come risparmiare energia e proteggere l’ambiente nel quadro della mobilità.