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SVIZZERALa Svizzera come una "botte piccola" che sfida i giganti

25.05.23 - 06:30
La nostra economia (a rischio shock esterni) ha il più alto grado di resilienza tra i Paesi piccoli. Ma necessaria è la sovranità nazionale.
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La Svizzera come una "botte piccola" che sfida i giganti
La nostra economia (a rischio shock esterni) ha il più alto grado di resilienza tra i Paesi piccoli. Ma necessaria è la sovranità nazionale.

ZURIGO - "Nella botte piccola c'è il vino buono". Un semplice detto che riesce però bene a descrivere la Svizzera (contenitore) e la propria economia (contenuto), che si è sempre contraddistinta per il suo grado di apertura all'esterno, sia verso gli operatori, sia nei confronti dei risparmiatori. Ed è questa, in estrema sintesi, la forza della Confederazione secondo il Credit Suisse Research Institute (CSRI), che dedica uno studio alla forza dei Paesi piccoli rispetto alle superpotenze mondiali.

Vigilanza, flessibilità e resilienza - A tal riguardo il laboratorio di ricerca di Credit Suisse ha individuato 86 piccoli Paesi a livello globale per poi confortarne l'indicatore di vulnerabilità, inteso come esposizione ai "disturbi", con quello di resilienza, cioè il grado di flessibilità. E dallo studio emerge che il vantaggio di essere "piccoli" è soprattutto quello di potersi aprire all'esterno, a patto di vigilare con efficacia per intercettare ogni possibile shock, così come avvenuto per la pandemia e come resosi necessario a causa dell'attuale dissesto geopolitico.

Due esempi, questi ultimi che, insieme alla forza del franco e alla mancanza di forza lavoro, rappresentano le sfide da superare per confermare l'economia confederata come la più resiliente tra i piccoli Paesi presi in esame, sfruttando dinamicità e multidisciplinarietà dei professionisti che operano nel nostro Paese e che rappresentano un know-how di competenze uniche al mondo.

Apertura sì ma attenzione alla vulnerabilità - Secondo Sara Carnazzi Weber, responsabile di Swiss Economics presso Credit Suisse, «i Paesi piccoli sono riusciti a compensare gli svantaggi dovuti alle loro dimensioni con l’apertura economica». Dunque il caso della Svizzera. Ma attenzione al rovescio della medaglia, perché come spiega l'esperta, «gli stretti legami con altri Paesi ci rendono vulnerabili alle fluttuazioni del commercio globale. Con una percentuale relativamente elevata di forza lavoro dall'estero, molti settori, come la tecnologia, l’edilizia e la sanità, dipendono fortemente dai lavoratori stranieri, provenienti principalmente dall’UE. Eventuali interruzioni in questo sistema avrebbero gravi conseguenze per l'economia».

Economia più resiliente - E anche per questo motivo, su un campione di 32 Paesi piccoli e sviluppati, la Svizzera (insieme all'Irlanda) mostra il più alto grado di vulnerabilità economica agli shock. Deficit che però viene controbilanciato da un contesto macroeconomico stabile, diversificato e flessibile. Elementi che, insieme alla solidità finanziaria del settore privato, confermano per il 2023 l'economia svizzera come la più resiliente, grazie alle strategie di politica economica adottate.

La grande sfida della politica: la sovranità nazionale - Impossibile infine non riflettere sulle attuali pressioni su Berna di Usa e G7 in fatto di nuove sanzioni alla Russia e al suo immenso mercato che, specie in Ticino, ha da sempre rappresentato fonte di ricchezza nei settori del commercio delle materie prime, dei combustibili e dell'acciaio. A questo proposito, lo studio Credit Suisse indica come elemento da preservare proprio quello della sovranità nazionale, al fine di salvaguardare le nicchie economiche, tesoro da difendere a denti stretti. Questa la sfida non facile da affrontare per la nostra politica soprattutto perché - e lo dice lo studio - «L'erosione della sovranità statale sembra avere un impatto maggiore sui Paesi più piccoli». 

Alla guerra, come detto, si aggiungono le pandemie e la transizione ecologica. In tutto questo la Svizzera può e deve avere una marcia in più rispetto al resto del mondo, perché «nonostante le dimensioni limitate - spiega Nannette Hechler-Fayd’herbe, Chief Investment Officer per la regione EMEA e Global Head Economics & Researchmolti - Paesi minori hanno dimostrato di poter raggiungere la prosperità e una performance economica superiore alla media».

 

 

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COMMENTI
 

Libero 11 mesi fa su tio
Guardato la serietà di CS siamo solo un pallone gonfiato dai media

Keope1963 11 mesi fa su tio
Esatto CS ha fatto un’analisi 😂🤦. Non dobbiamo aver dubbi sull’ attendibilità dei risultati!

Geni986 11 mesi fa su tio
Una ditta "satellite" del Credit Suisse che mi parla di "vigilare con efficacia per intercettare ogni possibile shock." Chéscshta l'è propi bèla...
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