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SVIZZERAIl rischio di una spirale nefasta salari-prezzi è basso

13.09.22 - 10:14
Secondo gli analisti di Credit Suisse gli stipendi aumenteranno a un ritmo inedito, mentre l'inflazione scenderà
Depositphotos (VitalikRadko)
Fonte Ats
Il rischio di una spirale nefasta salari-prezzi è basso
Secondo gli analisti di Credit Suisse gli stipendi aumenteranno a un ritmo inedito, mentre l'inflazione scenderà

ZURIGO - Il rischio di una spirale nefasta salari-prezzi è limitato, nonostante l'aumento dell'inflazione. Lo rilevano oggi gli economisti di Credit Suisse.

Le retribuzioni dovrebbero aumentare a un ritmo che non si vedeva da un decennio a questa parte a causa dell'accelerazione dei prezzi e della carenza di manodopera, ma le aziende sono generalmente caute nell'adeguarle, sottolinea la banca nella sua pubblicazione trimestrale Swiss Monitor.

L'istituto finanziario prevede un aumento medio dei salari nominali (al netto dell'inflazione) del 2,3% nel 2023. L'inflazione dovrebbe scendere all'1,5% l'anno prossimo, con conseguente aumento dei salari reali (compresa l'inflazione). Ma secondo gli esperti ciò non sarà sufficiente a compensare completamente il calo dei guadagni nel periodo 2021-2022.

Il mercato del lavoro rimane per ora sano, con un tasso di disoccupazione al 2,1% in agosto, il più basso degli ultimi 20 anni, e un livello record di posti di lavoro vacanti.

Nonostante la pressione sulle assunzioni, la situazione in Svizzera non può essere paragonata a quella degli Stati Uniti, dove negli ultimi mesi si è assistito a una «esplosione delle dimissioni volontarie», rilevano gli economisti di Credit Suisse. Ciò ha portato a un aumento della carenza di manodopera e a una pressione al rialzo sui salari.

Gli economisti di Credit Suisse continuano a prevedere una crescita del prodotto interno lordo (PIL) del 2,5% quest'anno e dell'1,0% nel 2023, con le spese dei consumatori a sostenere l'economia svizzera.

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