Per le aziende elvetiche è boom di esportazioni nella prima metà del 2022, ecco chi ne ha comprate di più
BERNA -
I venti di guerra fanno bene all'export bellico della Confederazione. Come confermato oggi dalla segreteria di stato dell'economia (SECO) la vendita di materiale bellico a Paesi esteri è aumentata considerevolmente durante la prima metà dell'anno, grazie ad alcune grandi transazioni avvenute con il nullaosta di Berna.
Le esportazioni di materiale bellico, settore soggetto a forti oscillazioni, hanno registrato un aumento di 159,8 milioni di franchi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 356,8 a 516,6 milioni di franchi. I cinque maggiori acquirenti sono stati il Qatar, che ha ricevuto materiale per un valore di 117,5 milioni di franchi, seguito dalla Danimarca con 101,7 milioni, dall’Arabia Saudita con 54,4 milioni, dalla Germania con 47,7 milioni e dal Botswana con 33,1 milioni.
In Qatar sono stati esportati principalmente sistemi di difesa antiaerea intesi a proteggere gli stadi durante i Mondiali di calcio che si svolgeranno nell’inverno del 2022. In Danimarca e Botswana sono stati esportati in particolare veicoli blindati del tipo Piranha e in Germania soprattutto munizioni, componenti per veicoli blindati, pezzi di ricambio per sistemi di difesa antiaerea nonché armi da fuoco portatili e armi corte.
Dal 2016 non vengono più autorizzate esportazioni in Arabia Saudita di materiale bellico per il quale sussiste un rischio elevato che possa essere impiegato nel conflitto in corso nello Yemen. Le esportazioni in Arabia Saudita comprendono da allora, e anche quest’anno, esclusivamente ricambi e munizioni per sistemi di difesa antiaerea.
Decisione del Consiglio federale in merito al conflitto in Ucraina
Sulla base del principio di parità di trattamento previsto dal diritto della neutralità e della legge sul materiale bellico (LMB), le esportazioni di materiale bellico in Ucraina dalla Svizzera non possono in linea di massima essere autorizzate. Questo vale anche per le esportazioni tramite Paesi terzi.
La LMB prevede la possibilità per le imprese svizzere di partecipare alle catene del valore internazionali dell’industria degli armamenti. Il 3 giugno 2022 il Consiglio federale ha pertanto deciso che le forniture di componenti e assemblaggi restano possibili senza ulteriori limitazioni purché il loro valore rispetto al materiale bellico finito non oltrepassi una certa soglia e siano rispettati i criteri di autorizzazione di cui all’articolo 22a LMB. Sono quindi escluse esportazioni dirette verso l’Ucraina o la Russia.