Cerca e trova immobili

SVIZZERADisoccupazione in calo, ma si lavora di più

02.06.22 - 10:15
Nel primo trimestre del 2022 in Svizzera si contavano 5,1 milioni di occupati
Tamedia
Fonte ATS
Disoccupazione in calo, ma si lavora di più
Nel primo trimestre del 2022 in Svizzera si contavano 5,1 milioni di occupati

NEUCHÂTEL - Cresce il numero di lavoratori - soprattutto stranieri - e diminuisce la disoccupazione in Svizzera, perlomeno nel confronto annuo, mentre chi l'impiego ce l'ha lavora ormai per più ore di quanto facesse prima della pandemia: lo dicono i dati della RIFOS, la rilevazione sulle forze di lavoro che viene curata dall'Ufficio federale di statistica (UST).

Nel primo trimestre 2022 si contavano 5,1 milioni di occupati, l'1,7% in più dello stesso periodo dell'anno scorso. Nel confronto con il periodo ottobre-dicembre del 2021 vi è stata per contro una contrazione dell'1,5%: al netto degli effetti stagionali si assiste a una perfetta stabilità (0,0%), stando agli esperti dell'UST.

Più che gli svizzeri (+0,5% a 3,4 milioni) la crescita annua ha interessato gli stranieri (+4,1% a 1,7 milioni), con punte del +7,0% per i dimoranti e del +5,6% per i frontalieri, che a livello svizzero sono ormai 362'000. Quella dei lavoratori che teoricamente attraversano giornalmente il confine è inoltre anche l'unica categoria che aumenta (+1,5%) pure rispetto all'ultimo trimestre dell'anno passato.

I disoccupati secondo la definizione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) erano 228'000, con una quota (rispetto alla popolazione attiva) del 4,6%, in progressione di 0,2 punti nel confronto con ottobre-dicembre e in flessione di 1,2 punti su base annua. A titolo di confronto, la disoccupazione calcolata mensilmente dalla Segreteria di Stato dell'economia (che si basa sugli iscritti agli uffici regionali di collocamento) si è attestata al 2,6% in gennaio, al 2,5% in febbraio e al 2,4% in marzo.

Come noto per disoccupato ai sensi dell'ILO si intende una persona che non ha un impiego, che ha cercato un lavoro nelle quattro settimane precedenti ed è disponibile a lavorare. L'indicatore in questione ha il vantaggio di permettere di fare confronti internazionali: il tasso elvetico risulta così più basso di quello di Eurozona (7,1%), Francia (7,7%) o Italia (8,6%), ma superiore a quello di diversi paesi, fra i quali possono essere citati ad esempio Germania (3,1%), Polonia (+3,4%) o Cechia (2,5%).

Anche sulla base dei dati ILO i senza lavoro nella Confederazione sono di più fra gli stranieri (7,9%, con una punta dell'11,3% per gli stati extra Ue e Aels) che fra gli svizzeri (3,4%).

Puntando i riflettori sulle fasce di età, il tasso di disoccupazione fra i giovani si è attestato al 7,2% (-0,5 punti nel confronto con il trimestre precedente, -1,6 punti su base annua); anche in questo caso il dato risulta sensibilmente più elevato di paesi confrontabili come la Germania (+4,9%).

I disoccupati di lunga durata (un anno e più secondo ILO) erano 95'000, 8'000 in meno di un anno prima. La durata mediana della disoccupazione è rimasta stabile a 228 giorni.

Intanto tra il primo trimestre del 2021 e quello del 2022 il tempo di lavoro settimanale effettivo per persona occupata è aumentato del 2,8%, superando anche il livello precedente alla pandemia di Covid-19 (+1,5% sugli analoghi tre mesi del 2019). Nel periodo in rassegna il 40,9% delle persone salariate ha lavorato almeno occasionalmente a casa.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE