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SVIZZERA/UCRAINALa zurighese Vetropack sopprime 400 impieghi, a causa dei missili

18.05.22 - 10:00
L'impianto è fortemente danneggiato, e il gruppo non «vede alcuna alternativa»
IMAGO
Fonte ats awp
La zurighese Vetropack sopprime 400 impieghi, a causa dei missili
L'impianto è fortemente danneggiato, e il gruppo non «vede alcuna alternativa»
Anche poiché una ripresa dell'attività a medio termine «è impossibile»

BÜLACH/GOSTOMEL - VetroPack ha deciso di licenziare due terzi dei suoi circa 600 dipendenti nello stabilimento ucraino di Gostomel, alle porte di Kiev, rimasto fortemente danneggiato a inizio marzo da azioni militari.

Una ripresa dell'attività a medio termine «è impossibile», afferma il fabbricante zurighese di imballaggi in vetro in un comunicato diffuso oggi. «Siamo consapevoli del significato di questo passo per i nostri collaboratori in Ucraina, ma al momento non vediamo alcuna alternativa», spiega il presidente della direzione Johann Reiter nella nota.

Dall'inizio del conflitto VetroPack ha esonerato dal lavoro tutti i dipendenti ma ha continuato a versare loro l'intero salario. «Questa misura è adeguata solo per un periodo transitorio. Non è una soluzione per un conflitto che potrebbe durare ancora molti mesi». Senza una produzione locale non è possibile finanziare questi impieghi su un lungo periodo.

«Soluzioni per i collaboratori»
Nelle prossime settimane si cercheranno soluzioni per i circa 400 collaboratori interessati. Molti di essi sono uomini in età idonea alle armi, pertanto non possono lasciare il paese. Per il momento è però stato possibile trasferire perlomeno 35 dipendenti all'estero, dove diversi di loro sono attivi in altri siti del gruppo, si legge nel comunicato.

Nonostante tutto VetroPack afferma di non avere intenzione di abbandonare completamente lo stabilimento di Gostomel: dopo la guerra l'azienda vuole riparare e riaprire la fabbrica. A breve termine ciò non è però ancora possibile visto che gli impianti di produzione hanno subito danni ingenti e che nella regione i combattimenti proseguono.

Nel 2021 la fabbrica ucraina, una di complessivamente nove in Europa, generava circa il 10% del giro d'affari e dell'utile operativo del gruppo zurighese.

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