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SVIZZERAIl roaming all'estero «è ancora troppo caro»

09.01.22 - 23:15
Le associazioni per la protezione dei consumatori chiedono di porre un limite alle tariffe all'estero
Archivio Depositphotos
Il roaming all'estero «è ancora troppo caro»
Le associazioni per la protezione dei consumatori chiedono di porre un limite alle tariffe all'estero

BERNA - È vero che con la pandemia in generale si viaggia meno all'estero. Ma questo non significa che la questione del roaming internazionale (quello per navigare sul web col proprio smartphone) sia finita in un cassetto. Anzi, la Fondazione per la protezione dei consumatori SKS chiede l'intervento della Confederazione.

Un esempio parla da sé. Un cliente Salt che prevede un viaggio al di fuori dei confini elvetici ha la possibilità di acquistare un piano dati da 12 gigabyte per l'Unione europea a 100 franchi, quindi meno di un centesimo per megabyte. Ma chi non lo fa, si ritrova a pagare quasi tre franchi per megabyte (per la precisione, 2,90), ossia trecento volte di più.

Dallo scorso luglio hanno la possibilità di fissare un tetto per i costi all'estero. E il piano dati acquistato non scade più dopo dodici mesi. Ma per Prisca Birrer-Heimo, presidente della Fondazione per la protezione dei consumatori SKS, questi provvedimenti non sono sufficienti. Come spiega dalle colonne della Schweiz am Wochenende, alcuni operatori fissano un tetto troppo elevato per i costi: da Salt si tratta di 500 franchi (250 per i dati e altrettanti per la telefonia), da Swisscom sono 100 franchi.

Per Birrer-Heimo, «da molto tempo il mercato del roaming non funziona più». Perlomeno per gli utenti elvetici, visto che per quelli europei il roaming è ormai un ricordo negli spostamenti a un paese all'altro dell'Unione europea. Ecco dunque che la Fondazione chiede alla Confederazione di limitare le tariffe all'estero.

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