Cerca e trova immobili

SVIZZERAPagamenti, il contante è ancora il re

23.06.21 - 10:16
Tuttavia, secondo la tendenza, non lo sarà ancora per lungo
Deposit
Pagamenti, il contante è ancora il re
Tuttavia, secondo la tendenza, non lo sarà ancora per lungo
È quanto emerge dai risultati di un sondaggio della Banca Nazionale Svizzera

BERNA - Sebbene anche la pandemia abbia spinto la popolazione elvetica verso metodi di pagamento alternativi, come carte o applicazioni, il contante mantiene per ora la sua corona.

È quanto emerge da uno studio effettuato dalla Banca Nazionale Svizzera (BNS) a fine 2020 e pubblicato oggi, come riporta l'agenzia di stampa Reuters.  

«Circa il 43% dei pagamenti nei supermercati e nei ristoranti viene effettuato in contanti», ha confermato l'analisi. «Il contante continua ad essere lo strumento di pagamento più utilizzato dalla popolazione svizzera» ha quindi ribadito il vicepresidente della BNS, Fritz Zurbruegg.

Tuttavia, lo studio mostra che il contante ha perso un po' del suo fascino. Rispetto al 2017, la sua quota di utilizzo è scesa significativamente (si situava circa al 70%). Gli esperti ammettono, a tal riguardo, che «la pandemia ha dato un impulso all'allontanamento dai contanti».

Un terzo (33%) dei pagamenti, adesso, viene effettuato tramite carte di debito (nel 2017, la quota era del 22%), mentre anche le carte di credito (13%) stanno diventando sempre più popolari (5% nel 2017). Le app di pagamento mobile come Twint e Paypal - praticamente inesistenti nel 2017 - costituiscono ora il 5% delle transazioni in Svizzera.

In aggiunta, anche il numero di banconote in circolazione è in aumento. «Questo suggerisce che il contante è sempre più usato come riserva di valore» scrive la BNS. Ciò significa che le persone hanno messo da parte riserve di contanti per circa 10 miliardi di franchi. «Circa il 70% della popolazione tiene il contante a casa o in una cassetta di sicurezza». Perché si risparmia? Generalmente le motivazioni riguardano «la disponibilità immediata in caso di necessità» e, in misura minore, «la prevenzione per situazioni di crisi».

Nell’ambito dell’indagine, ricorda infine la BNS, sono state interpellate circa 2'100 persone domiciliate in Svizzera.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE