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STATI UNITIPericolo di sciopero a Hollywood: trema l'industria del cinema

01.05.23 - 18:00
Gli sceneggiatori televisivi e cinematografici minacciano di mettere giù le penne se non ottengono migliori retribuzioni
Depositphotos (21AERIALS)
Fonte Ats ans
Pericolo di sciopero a Hollywood: trema l'industria del cinema
Gli sceneggiatori televisivi e cinematografici minacciano di mettere giù le penne se non ottengono migliori retribuzioni

HOLLYWOOD - Minaccia ai "late show" e alle serie tv? A Hollywood si profila uno sciopero di migliaia di sceneggiatori televisivi e cinematografici americani per ottenere una retribuzione più elevata, a poche ore dalla scadenza del periodo di preavviso.

Non una prima volta - I principali studi e piattaforme, tra cui Disney e Netflix, sono in trattativa con il potente sindacato degli sceneggiatori, Writers Guild of America (WGA), che minaccia azioni di sciopero dopo la mezzanotte (domani mattina in Svizzera) se non verrà raggiunto un accordo.

Ciò comporterebbe l'immediata interruzione di spettacoli di successo, come quelli della seconda serata, e ritarderebbe in modo significativo le serie televisive e i film in uscita quest'anno.

L'ultima grande azione sindacale a Hollywood è stato lo sciopero degli sceneggiatori che ha paralizzato l'industria televisiva statunitense nel 2007-2008. Lo sciopero di 100 giorni era allora costato all'industria due miliardi di dollari.

Le richieste - Gli sceneggiatori chiedono salari più alti e una quota maggiore dei profitti generati dallo streaming, mentre gli studios affermano di dover tagliare i costi a causa delle pressioni economiche.

«Tutti hanno la sensazione che ci sarà uno sciopero», ha dichiarato uno sceneggiatore televisivo di Los Angeles chiedendo l'anonimato. In gioco c'è «un accordo che determinerà il modo in cui verremo pagati» per lo streaming, sia ora che in futuro, ha aggiunto.

Gli sceneggiatori dicono che stanno lottando per guadagnarsi da vivere con il loro lavoro, con salari stagnanti o addirittura in calo a causa dell'inflazione, mentre i loro datori di lavoro fanno profitti e aumentano gli stipendi dei loro dirigenti.

Sostengono che il numero di persone che lavorano percependo il salario minimo stabilito dai sindacati non è mai stato così alto, mentre le stazioni televisive assumono meno persone per scrivere serie sempre più corte.

I "diritti residui". Cosa sono? - Uno dei principali disaccordi è come calcolare i salari degli sceneggiatori per le serie in streaming, che su piattaforme come Netflix spesso rimangono visibili per anni dopo essere state scritte.

Per decenni, gli sceneggiatori hanno percepito "diritti residui" per il riutilizzo delle loro opere, ad esempio nelle repliche televisive o nelle vendite di DVD. Si tratta di una percentuale dei ricavi ottenuti dagli studios per il film o lo show, oppure di una somma fissa pagata per ogni replica di un episodio.

Compenso fisso nonostante il successo - Con lo streaming, gli autori ricevono un importo fisso ogni anno, anche se la loro opera è un successo globale, come le serie "Bridgerton" o "Stranger Things", che sono viste da centinaia di milioni di spettatori in tutto il mondo.

La WGA chiede un aumento di questi importi, che attualmente sono "troppo bassi in considerazione del massiccio riutilizzo internazionale" di questi programmi. Vuole inoltre discutere il futuro impatto dell'intelligenza artificiale sulla professione di sceneggiatore.

Gli studios, rappresentati dall'Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP), sottolineano che i "compensi residui" pagati agli sceneggiatori hanno raggiunto il livello record di 494 milioni di dollari nel 2021, rispetto ai 333 milioni di dollari di dieci anni prima, grazie soprattutto all'esplosione dei lavori di sceneggiatura legati all'aumento della domanda di streaming.

Parola ai dirigenti - Dopo essere stati spendaccioni negli ultimi anni, mentre le emittenti rivali cercavano di aumentare il numero di abbonati a tutti i costi, i dirigenti affermano di essere ora sottoposti a forti pressioni da parte degli investitori per tagliare i costi e ottenere un profitto.

E negano di aver usato le difficoltà economiche come motivo per rafforzare la loro posizione nelle trattative con gli sceneggiatori.

«Pensate che Disney licenzierebbe 7'000 persone per divertimento?», ha dichiarato una fonte vicina all'AMPTP. Secondo lei, «c'è solo una piattaforma che è redditizia al momento, ed è Netflix». L'industria cinematografica «è anche un settore molto competitivo».

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COMMENTI
 

Um999 11 mesi fa su tio
“Trema l’industria del cinema”, cambiano semplicemente le dinamiche di forza, si chiama competizione commerciale.
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