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UNIONE EUROPEACrolla il prezzo del gas, le minacce di Mosca non lo spaventano

23.12.22 - 20:26
Da metà dicembre il crollo è stato del 40%. E il rialzo del petrolio non sta avendo effetti
keystone-sda.ch / STF (Markus Schreiber)
Fonte ats ans (Alfonso Neri)
Crolla il prezzo del gas, le minacce di Mosca non lo spaventano
Da metà dicembre il crollo è stato del 40%. E il rialzo del petrolio non sta avendo effetti

AMSTERDAM - Dai mercati arriva un regalo di Natale, che guarda anche ai prezzi delle bollette. Prosegue infatti il crollo del prezzo del gas: ad Amsterdam, il listino di riferimento per l'Europa, il future sul metano ha chiuso l'ultima seduta della settimana in calo del 9% a 82 euro al Megawattora, ampiamente sotto i livelli della vigilia dell'invasione dell'Ucraina.

Da metà dicembre il crollo è stato del 40% e il gas appare anche insensibile al rialzo del prezzo del petrolio, spinto dal taglio della produzione annunciato dalla Russia in risposta al price cap europeo.

In realtà, più che per la decisione politica dell'Unione europea, il gas sembra guardare alle condizioni meteorologiche particolarmente calde, alla crescita delle energie rinnovabili, alla disponibilità di materia prima liquida e soprattutto al calo della domanda, con i consumatori del Vecchio continente e le aziende che hanno messo in moto comportamenti virtuosi. Bene fanno anche le notizie sui livelli di stoccaggio europeo.

La Russia prova a reagire alla situazione e fa sapere di voler dirottare le sue forniture di gas dall'Europa verso altre aree, minaccia il ministro all'Energia e vicepremier russo Aleksandr Novak. Mosca ha anche quantificato la riduzione della produzione petrolifera annunciata da Vladimir Putin, tra i 500 e i 700mila barili al giorno, con la produzione di idrocarburi che sarà spostata verso i mercati dell'Asia-Pacifico, dell'Africa e dell'America latina.

La mossa del taglio della produzione, con la Russia che spera di essere seguita da altri Paesi, ha portato a un aumento del prezzo del petrolio di circa il 3% sugli 80 dollari al barile. Non un granché e, soprattutto, per nulla influente nella battaglia sul gas. Gli analisti di Pictet Wealth Management segnalano infatti che l'energia nucleare rimane la principale fonte di elettricità nell'Unione europea (27% dell'elettricità prodotta), con le fonti rinnovabili che rappresentano complessivamente oltre un terzo del totale e «una quota in rapido aumento».

«Le reti elettriche europee sono diventate sempre più interconnesse, con notevoli benefici in termini di stabilità dei prezzi e delle forniture», spiega il report di Pictet, anche se «nel 2023 le forniture di energia elettrica in Europa saranno messe a dura prova da diversi fattori non collegati tra loro, tra cui i bassi livelli di energia idroelettrica nei Paesi nordici, i problemi di manutenzione delle vecchie centrali nucleari francesi» e comunque l'incertezza sulle forniture di gas dalla Russia.

Altri analisti, come quelli di Spi Asset Management, mettono in guardia su questo calo repentino del prezzo gas, anche guardando alla situazione meteo negli Stati Uniti, che sono comunque slegati dal listino molto volatile di Amsterdam: negli Usa il freddo intenso infatti sta portando a un'immediata tensione sui prezzi dell'energia. Insomma basta poco perché il metano possa invertire la tendenza, in questo momento comunque di forte calo.

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COMMENTI
 

F/A-19 1 anno fa su tio
Una volta che molti si sono attivati con i pannelli solari sul tetto per rendersi indipendente ecco che il prezzo del gas crolla. Forse bene hanno fatto quelli che non hanno investito nei pannelli, tra l’altro costosissimi.

NonilTicineseMedio 1 anno fa su tio
Risposta a F/A-19
beh un po' di elettricità prodotta in più dai pannelli solari ha probabilmente contribuito in parte minima alla riduzione del costo del gas, ma un installazione di pannelli solari su una cosa monofamiliare si ripaga in 5-6 anni a fronte di una durata dei pannelli di 20-30 anni, costosa come investimento iniziale, ma un investimento se si ripaga in pochi anni, tutto sommato, un buon investimento.

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a F/A-19
Ciao Fa19, al contrario I pannelli fotovoltaici costano oggi mediamente da 0,45 – 0,65 €/watt,il prezzo sta precipitando grazie anche alla domanda crescente! E quest'ultime, se non ci si lamenta del calo di produzione del 20%, possono durare quasi mezzo secolo! Sono le batterie che al momento costano ancora troppo, si spera nello stesso trend in futuro come per i pannelli, e soprattutto quelli d'occasione provenienti dalla mobilità! 😉
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