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CRISI DEL GASTanta offerta, poca domanda: così il prezzo del gas va in picchiata

25.10.22 - 10:30
La quotazione sotto i 100 euro è una buona notizia, ma c'è ancora molta strada da fare per arrivare a primavera
keystone-sda.ch (Ole Berg-Rusten)
Tanta offerta, poca domanda: così il prezzo del gas va in picchiata
La quotazione sotto i 100 euro è una buona notizia, ma c'è ancora molta strada da fare per arrivare a primavera

AMSTERDAM - Il prezzo del gas, vero e proprio incubo nei sonni agitati di tutti gli europei da qualche mese a questa parte, oggi fa un po' meno paura.

Le quotazioni sul mercato di Amsterdam sono in forte calo: si è scesi ampiamente sotto i 100 euro al megawattora, attivando a meno di 93 euro. Prezzo in discesa anche sul mercato di Londra, con una flessione che ha toccato la doppia cifra in alcuni momenti della giornata.

L'accordo? Conta poco - A cosa è dovuta questa contrazione dei prezzi? Non certo a un miglioramento della situazione geopolitica: la guerra tra Russia e Ucraina prosegue e le sanzioni a carico del Cremlino sono ancora attive. Ma qualcosa nel frattempo si è mosso sul piano politico: l'accordo registrato la scorsa settimana sul price cap dinamico e temporaneo, al netto delle perplessità e dei punti deboli del programma dell'Unione europea. L'impatto? Marginale, secondo gli esperti de Il Sole 24 Ore.

Gas in eccesso - Siamo in una fase di alta volatilità, nella quale il prezzo è spinto al ribasso principalmente dal fatto che c'è un eccesso di gas sul mercato, ma poca richiesta. Questo porta a cifre molto basse per quella che è la materia prima venduta per il giorno successivo (in Italia si è sotto i 40 euro al megawattora). «Il gas è talmente tanto che non sappiamo più dove metterlo» spiega Sissi Bellomo nel podcast "Market Mover". A questo aggiungiamo il riempimento delle scorte e questo ottobre estremamente mite, che non ha ancora richiesto l'accensione dei termosifoni.

L'incognita inverno - Una concomitanza di fattori che fa scendere i prezzi, porta i mercati a festeggiare e farà risparmiare dei bei quattrini ai cittadini. I maxi-aumenti non scatteranno nel breve-medio termine, ma è difficile capire in quale situazione arriveremo alla fine dell'inverno. In caso di un inverno realmente gelido, le scorte potrebbero essere prosciugate entro il mese di marzo. «In Italia, ma anche in Europa, dovremmo fare più sistema per l’estrazione del gas e per produrre energia» ha spiegato sempre a Il Sole 24 Ore il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli. «Vedere d'importare il gas naturale liquefatto dal Texas è assurdo, bisognerebbe chiedere all’Olanda alla Norvegia di vederci il gas a più basso prezzo, riconsideriamo la Libia che è piena di gas. Noi stiamo andando verso un razionamento, lo sanno tutti. Possiamo farcela solo se farà caldo, ma siamo in inverno».

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